È terminata in Francia la fuga del presunto autore di quattro stupri consumati, in rapida sequenza, nella provincia di Reggio Emilia, un 33enne di origini marocchine di cui non è stata diffusa l'identità. Grazie all'attività di indagine della polizia di Stato, diretta dal procuratore della Repubblica Calogero Gaetano Paci è stato possibile rintracciare l’uomo, arrestato nel territorio transalpino. A tradirlo è stato il Dna. Il profilo genetico del detenuto in Francia è risultato perfettamente coincidente con quello estrapolato dall'esame dell'indumento di una delle vittime reggiane, che lo avevano descritto come un giovane tra i 20 e i 30 anni, esile, di carnagione olivastra. Così è scattato il mandato di arresto europeo: sono in corso le procedure finalizzate a giungere all'estradizione dell'indagato.
Chi è il presunto stupratore
Le vittime di violenza sessuale sono giovani donne adescate mentre passeggiavano lungo la camminata Lungo Crostolo, una pista ciclopedonale che collega con continuità il Comune di Vezzano sul Crostolo al centro storico di Reggio Emilia e prosegue in direzione nord fino al Comune di Cadelbosco. Un percorso adatto a tutti e particolarmente frequentato durante i mesi primaverili ed estivi da famiglie ed escursionisti. L'arrestato, già detenuto in Francia per reati della stessa tipologia, è sospettato di avere commesso due ulteriori violenze sessuali in Germania ed è stato individuato grazie alle indagini svolte, anche attraverso i canali di collaborazione internazionale, dalla polizia di Stato.
La conferenza stampa
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati presso la questura di Reggio Emilia nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il questore Giuseppe Maggese e il procuratore della Repubblica Calogero Gaetano Paci. L'uomo accusato delle violenze agiva in pieno giorno o verso sera, prendendo di mira giovani runner all'interno del parco delle Caprette, uno dei principali luoghi del fuoriporta reggiano che costeggia il fiume Crostolo, frequentato da podisti, famiglie e studenti. Quattro le vittime, tra i 20 e i 30 anni e una minorenne all'epoca dei fatti: collaudata la tecnica dell'approccio, che avveniva chiedendo l'ora. Subito dopo, l'uomo mostrava la propria violenza.
Le vittime
La prima vittima è stata aggredita il 23 marzo 2021, attorno alle 13, l'ultima il 27 aprile dello stesso anno, ma verso sera, alle 18. Quando la donna, 30 anni, abbassò lo sguardo sull'orologio, l'uomo l'afferrò per il collo tentando di strapparle i vestiti. Fu un runner, in quell'occasione, a far scappare lo stupratore e la ragazza, ferita, fu aiutata da una famiglia che si trovava a passeggio nel parco. L'allarme corse in quei giorni anche sui social e il Comune di Reggio Emilia, per rendere pià sicura l'area, fece installare undici telecamere di videosorveglianza.
Il pubblico ministero di Reggio Emilia che ha svolto le indagini, Caterina Gauresco, si è complimentata per il coraggio dimostrato dalle ragazze vittime delle violenze che hanno reso dettagliate testimonianze, in grado, assieme alle immagini, di arrivare all'identificazione della persona arrestata in Francia.
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