Nel 2024 perduti 2,4 milioni di libri

I dati dell'Aie raccontano un anno difficile e non solo per la flessione delle copie

Nel 2024 perduti 2,4 milioni di libri
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Un anno editorialmente complicato il 2024, come già si intuiva dai dati pubblicati negli scorsi mesi e che in parte abbiamo raccontato in queste pagine a partire anche dai numeri di vendite delle classifiche. Ieri a conferma sono stati anticipati i dati consuntivi dell'Associazione italiana editori che poi verranno analizzati in dettaglio il 31 gennaio, in occasione della giornata conclusiva della Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri. Segnalano la difficoltà di un comparto industriale importante: 70mila addetti lungo una filiera che arriva sino alle librerie indipendenti, con 5mila editori che pubblicano 80mila libri l'anno. Questo al netto del peso che ha un settore che non è semplicemente produttivo ma è strettamente collegato anche alle capacità culturali del Paese. Capacità che secondo i dati Ocse del 2023 non sono molto incoraggianti: nella literacy il 35% degli adulti italiani (media Ocse 26%) ha ottenuto un punteggio pari o inferiore al Livello 1 e rientra quindi nella categoria degli analfabeti funzionali. Insomma dei libri farebbero loro bene e invece...

E invece il 2024 dell'editoria, per le categorie di Varia, Adulti e Ragazzi nei canali trade (libri a stampa di narrativa e saggistica venduti nelle librerie fisiche e online e nei supermercati) si chiude con una perdita di 2,4 milioni di copie rispetto all'anno precedente, -2,3%, a conferma del momento di difficoltà per l'industria del libro. Nei 12 mesi le copie vendute sono state 104 milioni. A valore (prezzo di vendita finale) il mercato segna una flessione rispetto al 2023 dell'1,5% (pari a 23,2 milioni di euro) con vendite pari a 1,534 miliardi di euro.

L'analisi di mercato è stata effettuata su dati di NielsenIQ-GfK e traccia un quadro non semplice. Come spiega presidente dell'Aie Innocenzo Cipolletta: «I dati confermano che le nostre preoccupazioni purtroppo erano esatte: le difficoltà di un mercato in forte evoluzione... sono state accentuate dalla mancanza di sostegni pubblici alla domanda che bene avevano funzionato negli anni precedenti. Occorre accelerare un cambio di rotta».

Cipolletta è intervenuto ieri proprio su questi temi anche in audizione alla Commissione VII della Camera dei Deputati sul Decreto Cultura. C'è stato apprezzamento per il percorso intrapreso dal ministro Giuli soprattutto per quanto riguarda il ripristino dei fondi speciali per l'acquisto di libri da parte delle biblioteche. L'Aie sottolinea però che vorrebbe una legge strutturale per aiutare il sistema editoriale. E la richiesta si connette in maniera abbastanza stretta proprio alla crisi del 2024.

In questo quadro, lo scarso utilizzo delle Carte Cultura e del Merito da parte dei neo-diciottenni nel 2024 sarebbe tra le cause della flessione delle vendite dell'editoria italiana negli ultimi 12 mesi. Ancora Cipolletta: «Ribadiamo che le misure a sostegno della lettura dei giovani dovrebbero essere universali, rivolte a tutta la popolazione. Inoltre ci risulta che la spesa totale impegnata è stata di 108 milioni circa, di cui il 62% per acquisto libri. Come avevamo già segnalato, l'iniziativa non ha funzionato come ci si aspettava, dal momento che erano stati stanziati 190 milioni». Ora per correre ai ripari gli editori chiedono anche di rimettere in circolo in ambito culturale quegli 82 milioni che non sono stati impiegati. Si discute anche sul modo di erogazione: «L'obiettivo è quello di favorire l'accesso dei giovani all'acquisto di beni culturali e va ricreato un sistema universale... I giovani sono giovani, punto e basta, qualunque siano reddito e merito».

E dal punto di vista strutturale sono richieste legittime. Poi delle riflessioni, ma sarà più facile farle quando arriveranno i dati nel dettaglio, andrebbero fatte anche sulle scelte editoriali e di mercato e su quella mole di ottantamila titoli. Già nel 2023 le copie avevano dato segni di un piccolo cedimento dello 0,7% rispetto all'anno precedente. E del resto i giovani italiani leggono più degli adulti. Per rendersene conto si può utilizzare anche l'indicatore dei grandi bestseller. Il libro più venduto del 2022 aveva venduto più di 330mila copie, quello del 2023 aveva venduto quasi 290mila copie.

Aldo Cazzullo, che con il suo saggio biblico è stato il libro più venduto del 2024, ha superato di pochissimo le 256mila copie. C'è una certa sensazione che non ci siano più i bestselleristi di una volta nonstante gli 80mila titoli citati prima...

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