Nel "Panorama" di Pincio miti, trucchi e feticci del mondo letterario

Il romanzo racconta con ironia le vicissitudini di un bestseller anonimo. E il destino di editor e lettori

Nel "Panorama" di Pincio miti, trucchi e feticci del mondo letterario
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Al centro di Panorama, l'incantevole e destabilizzante divertissement di Tommaso Pincio uscito qualche anno fa per NN edizioni e ora di nuovo nelle librerie in versione accresciuta (Sellerio, pagg. 330, euro 16), c'è La vergine, un romanzo mai scritto e tuttavia esistente in quanto genera una quantità di narrazioni leggibili, per l'appunto, in Panorama... La «vergine» del titolo è una novella principessa di Clèves che per meglio negarsi agli uomini ha sostituito il monastero sui Pirenei con il «paese della valle dei calanchi», cioè Calcata, in provincia di Viterbo, battezzato dalla pro loco «il paese che muore» perché in bilico su uno zoccolo di cedevole tufo; borgo già beffeggiato da Giorgio Manganelli (citato, fra l'altro, da Pincio come traduttore di E.A. Poe), il quale notò che Calcata non mostra alcuna fretta di morire, visto che da decenni è un'efficiente trappola per turisti. A scoprire La vergine, giunto in redazione adespoto, e a farne un bestseller è un lettore professionale di manoscritti, il romano Ottavio Tondi. Quando il suo direttore editoriale, per scansare l'accusa di aver costruito a tavolino un caso, getta in pasto ai media il suo nome, per Tondi è la notorietà, tanto da essere invitato ai principali festival letterari (Mantova, Pordenone...) per leggere in pubblico, in silenzio, seduto sul divano di casa trasportato per l'occasione sul palco. Nient'altro che leggere. Idillio che termina il giorno in cui l'umanità decide di regolare i conti con i lettori d'ogni sorta: aggredito da una gang di giovinastri mentre sfoglia un romanzo sul Ponte Sisto, finisce in un letto d'ospedale giusto in tempo per assistere al voltafaccia universale. Dopo una lunga stagione di vita agra, si salverà grazie alla scoperta di un social network ispirato al sinistro Panopticon di Geremia Bentham, la prigione perfetta resa proverbiale da Michel Foucault.

Formidabile presa per i fondelli dei miti, feticci e luoghi comuni più arrugginiti ventilati a scopo di lucro dagli operatori del settore le trame incastrate in altre trame, il trucco del manoscritto anonimo, l'espediente dell'autore perseguitato da malvagi incolti Panorama è ugualmente la

dimostrazione di quanto sia non solo impossibile, ma anche sciocco fare a meno di questi stessi miti, espedienti e trucchi i quali continuano letterariamente a rendere, purché chi vi ricorre abbia talento e onestà intellettuale.

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