Nocentini re del Tour E la Francia lo adotta

I francesi esaltano il corridore italiano: "Gli piace mangiare bene e il nostro vino. Speriamo che resista fino alle Alpi". Il toscano piace perché cerca di parlare la lingua d'Oltralpe

Nocentini re del Tour 
E la Francia lo adotta

Un italiano in maglia gialla nel giorno della festa nazionale dei francesi: roba da far girare gli zebedei ai nostri cuginetti. Ma i commenti che arrivano da oltralpe alla viglia del 14 luglio, il giorno della Bastiglia, sono più che lusinghieri nei confronti di questo Rinaldo Nocentini, 31 anni, undici di professionismo, da tre giorni leader della corsa ciclistica più importante del pianeta. Sia ben chiaro, non sono in delirio, perché Nocentini è un corridore di passaggio, ma una cosa è certa: risulta simpatico e incuriosisce.

«Francesi indispettiti per un italiano in maglia gialla? Macché, i francesi sono solo dispiaciuti perché non abbiamo più un corridore in grado di poter vestire quella maglia, questo sì ­ ci dice Jean-François Quénet, firma ciclistica de Le Parisien, al suo ventesimo Tour de France -. Gli sportivi francesi sarebbero certamente più felici di vedere in giallo Cyril Dessel (87° in classifica generale a 39’54’’ da Nocentini, ndr), compagno di squadra nell’Ag2r di Rinaldo, ma domani (oggi, ndr), statene pur certi, la Francia e gli sportivi di Francia saranno tutti dalla parte della maglia gialla. Nocentini corre per un team francese, i suoi compagni di squadra, quasi tutti francesi si stanno facendo in quattro per portarlo in giallo fino ai piedi delle Alpi e gli sportivi di casa nostra faranno di tutto per incoraggiare la squadra e Rinaldo affinché questo avvenga. Rinaldo si sforza di parlare in francese, si è detto innamorato del Tour: questo basta per essere ben accetto. Chi onora il Tour onora la Francia. E ha la considerazione dei francesi».

Vive la France!, diremmo noi. La verità è che al Tour non si fa che parlare di Lance Armstrong e Alberto Contador: sono loro due a monopolizzare le pagine di questa edizione, pronta a riprendere il proprio cammino oggi da Limoges, con la decima tappa che terminerà a Issoudun. «I media francesi parlano soprattutto di Armstrong e di Contador ­ spiega Gilles Le Roc'h, 23 Tour al suo attivo, inviato dell’agenzia Reuters, nonché presidente dell’associazione mondiale dei giornalisti di ciclismo -. A Nocentini sono riservate attenzioni, ma il problema è che il toscano è un giallo di transizione. Alla leadership ci è arrivato per caso, non ha cercato la maglia gialla, e questo vuol dire molto. Però come personaggio piace, muove curiosità e gli sportivi francesi l’hanno adottato ben sapendo che la sua favola sta per finire. Irritati per un italiano in giallo? Assolutamente no».

Ai francesi basta che vinca qualche loro corridore, anche se sentono più di noi la nostalgia di un grande ciclista. «Forse Rinaldo Nocentini è stato un po’ sottovalutato finora dai media francesi per una ragione semplicissima: in tre giorni ci sono state due vittorie di tappa da parte dei nostri corridori (Feillu e Fedrigo) ­ spiega Vincent Coté, inviato di Ouest-France -. Però Nocentini non ha rubato niente a nessuno e ai nostri sportivi è risultato molto simpatico. È uno come noi: a lui piace bere vino e mangiare bene. È un ragazzo gioviale e allegro. Vedrete, la tifoseria francese sarà un valore aggiunto per lui: lo inciteranno a resistere in giallo fino ai piedi delle Alpi».

Nocentini, un personaggio tutto da scoprire, bello da raccontare. «Forse è più bello andare a scavare nel mondo sconosciuto ai più di Rinaldo Nocentini, che intingere il pennino nella lotta acre tra Armstrong e Contador in casa Astana ­ spiega Philppe Brunel, 52 anni, 26 Tour sulle spalle, inviato de L’Equipe -. È vero, Nocentini non è un campione, ma è senz’altro un buon corridore. La maglia gialla se l’è trovata sulle spalle, non l’ha inseguita. Ma adesso, in questi tre giorni, lui l’ha difesa, l’ha onorata con tutte le sue forze e agli sportivi francesi questo fatto piace molto.

È vero, la Francia non sta impazzendo per Nocentini, lui è un piccolo corridore, un gregario al quale hanno dato la possibilità di vivere il suo sogno, ma piace, perché è un ragazzo sveglio, semplice, immediato, che adora la nostra terra e soprattutto ama la nostra corsa. Qui si parla più di Contador e di Armstrong, ma il texano ai francesi proprio non piace. Nocentini, piccolo grande protagonista di una storia da Tour, piace eccome».

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