Melody, la moglie robot (quasi) perfetta

Melody, la moglie robot (quasi) perfetta
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Se siete femministe non leggete quello che scrivo (tanto se lo siete lo fate già per conto vostro). Mica va solo avanti l’AI, ma anche la robotica, e se mettete insieme le due cose diciamo che ci stiamo arrivando. Basta vedere Melody. Melody è una ragazza robot progettata dalla Realbotix, e non solo per fare ciò che vediamo fare in genere ai robot, ma con sembianze umane. Pensata per l’educazione, l’assistenza sanitaria e l’intrattenimento, a vederla fa pensare a cosa potrebbe diventare. Tipo… una compagna? Anche perché se il femminismo va avanti così, chi mai più vorrà stare con una donna in carne e ossa? Già non si sa più come provarci, ogni corteggiamento diventa una molestia. Meglio un robot. Meglio Melody.

Ok, Melody da una parte è impressionante, ma dall’altra ancora c’è da lavorarci, realistica sì ma fino a un certo punto, si muove ancora troppo lentamente e la mimica facciale è ancora rozza, ma tempo al tempo, il progresso tecnologico sta andando velocissimo. Immagino un Indovina chi viene a cena? del futuro, con «mamma, papà, vi presento la mia fidanzata robot!», mentre ci saranno manifestanti di sinistra che manifesteranno contro la tecnocrazia capitalista e manifestanti tradizionalisti contro i matrimoni tra esseri umani e robot.

In ogni caso siate fiduciosi, succederà.

Non per ora, anche perché Melody, oltre ai difetti suddetti, ha dei problemi di trasportabilità, come ho detto non è che si muove come una persona normale o come un robot della Boston Dynamics (che ormai si muove meglio di noi), va disassemblata e riassemblata, e dire «sto partendo, un secondo che smonto mia moglie» oltre a essere scomodo suona male.

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