I robot sono sempre più vicini. Non solo grazie ai prototipi di Elon Musk. La Clone Robotics ha aperto i preordini per l’acquisto di un robot che si chiama Clone Alpha, con organi sintetici, muscoli e legamenti artificiali, chiamato «androide muscoloscheletrico». Ha perfino un sistema circolatorio che muove acqua dentro i muscoli. Unica cosa inquietante: non ha la faccia (ok, c’è tempo per mettergliene una).
Molti sono impressionati dai progressi della robotica, molti spaventati perché hanno visto troppi film, da Terminator a Io e Caterina (film mitico con Alberto Sordi molto preveggente), altri hanno paura di perdere il posto di lavoro (sebbene la robotica nelle fabbriche ci sia da decenni, ragazzi). Ma al di là di quello che ci faremo con i robot, voglio riportare la convinzione di Elon Musk al riguardo, su una cosa che mi preme particolarmente: «Un giorno potremmo trasferire la nostra coscienza dentro un robot e vivere per sempre». Musk dice che è ancora molto difficile, verissimo, ma che sarà possibile, e che sia possibile lo confermano molti neuroscienziati, tra cui Giorgio Vallortigara («Quando capiremo esattamente come funziona il nostro cervello non sarà impensabile trasferire la nostra coscienza su un supporto materiale diverso»).
Il problema è: quanto tempo ci vorrà? Io sono pronto a trasferirmi in un androide anche subito, basta che, come il replicante di Blade Runner interpretato da Rutger Hauer, non ci mettano una data di scadenza.
Sbrigatevi, perché per noi vivi il tempo non è tanto, e non vogliamo dire, da umani ma come l’androide Hauer (nel film Roy Batty), che «tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È tempo di morire».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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