È tornato il metalupo: così gli scienziati hanno riportato in vita un lupo estinto 10.000 anni fa

Grazie all’ingegneria genetica è nato il metalupo, ricreato da DNA fossile: una svolta da Jurassic Park. Ma mentre resurrezioniamo specie estinte, ne lasciamo morire altre

È tornato il metalupo: così gli scienziati hanno riportato in vita un lupo estinto 10.000 anni fa
00:00 00:00

Benvenuti al metalupo, che non è un lupo del metaverso di Mark Zuckerberg. Partiamo da un presupposto assodato ma spesso poco conosciuto da chi non è un etologo: tutti i nostri cani fino a dodicimila anni fa non esistevano, e non esistevano le razze di cani, sono lupi addomesticati e selezionati da noi per creare le varie razze (all’inizio cominciando con il far riprodurre lupi più socievoli, e poi scegliendo man mano le “forme”: un chihuahua, per capirci, in natura non sarebbe mai esistito, ma ha comunque il DNA del lupo da cui discende).

Ma quindi, cos’è il metalupo? Sono tre cuccioli di lupi, Romulus, Remus e Khaleesi, che si sono estinti decimila anni fa, ma gli scienziati hanno fatto rinascere. Su X la Colossal Biosciences ha postato il primo ululato di un lupo estinto da diecimila anni. Come hanno fatto? Ingegneria genetica, modificando il genoma completo di un enocione, ricostruito dal DNA di fossili risalenti a 11500 e 72000 anni fa. Per partorire i tre cuccioli è stato riscritto il codice genetico del comune lupo grigio e poi sono stati usati dei normali cani come madri surrogate (come ho detto sopra, i cani hanno il DNA del lupo). Sono bastate 20 modifiche in 14 geni del lupo grigio, e quelle 20 modifiche hanno portato a un aumento della muscolatura, delle mascelle, dei denti, e a una mutazione del pelo in bianco.

Ovviamente si sono scatenati tutti nel pensare a un possibile Jurassic Park, anche perché la Colossal sta lavorando sul DNA di mammut. C’è un piccolo problema: i mammut si sono estinti circa diecimila anni fa (sebbene alcuni esemplari di mammut lanosi sono sopravvissuti sull’isola di Wrangel, al largo della Siberia, fino a 2000 anni fa), la loro “de-estinzione” è tecnicamente possibile. Per i dinosauri vale tutt’altro discorso, perché il DNA ha una data di scadenza. Stimata (per eccesso) in un milione di anni, peccato che l’ultimo dinosauro si sia estinto sessantotto milioni di anni fa. Nel caso del metalupo, inoltre, avevamo un animale (il cane) per poter portare avanti la gravidanza surrogata, ma se pure avessimo il DNA di un dinosauro non avremmo animali in grado di fare da “madri surrogate”.

Piuttosto sarebbe possibile, tecnicamente, ricreare un Neanderthal, il quale non era un nostro antenato, come si pensa comunemente, ma una specie umana a sé stante: il DNA lo abbiamo completo. Nessuno ci ha mai provato perché i problemi etici sarebbero enormi. Ci si sta occupando di riportare in vita animali più recenti estinti, oltre al mammut anche l’aurochs e il dodo, però in fondo a che pro? Pensiamo viceversa al panda: un carnivoro che mangia per pigrizia bambù tutto il giorno, con la femmina che è fertile solo un giorno all’anno e quel giorno al panda maschio non passa neppure per la mente di accoppiarsi, quindi gli esemplari rimasti esistono perché li accudiamo noi, hanno fatto perfino dei porno per i panda. Come dice Barbascura X nei suoi popolari video di Scienza Brutta dedicati ai panda: ce la stanno mettendo tutta per estinguersi, e noi li costringiamo a non farlo.

Infine, un paradosso tutto della nostra specie umana: mentre da un lato ci occupiamo di riportare in vita specie estinte, ci sono specie viventi, come la tigre,

l’orango, il rinoceronte, l’elefante africano, il pangolino, perfino le api (senza le quali crollerebbe l’impollinazione naturale) che stiamo portando all’estinzione. In ogni caso: intanto godiamoci l’ululato del metalupo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica