Roma - Non passa settimana che non arrivi una bordata. Sempre a senso unico, sempre col premier come vittima. Un nuovo, durissimo attacco di Famiglia Cristiana per colpire - ancora una volta - il governo e Silvio Berlusconi. Questa volta il settimanale di don Sciortino accusa il Cavaliere di voler governare senza i "formalismi costituzionali" e parla di "berlusconismo" che "distrugge chi dissente". Immediato lo sdegno della politica. Dal ministro Bondi che parla di "sconcerto e disgusto" al Pdl Giro che invece taccia il settimanale di "pornografia". Ancora più efficace Sacconi che accusa direttamente don Sciortino: "Sei accecato dalla faziosità".
Le accuse di Famiglia Cristiana "In Italia comanda solo lui, grazie alla 'sovranità popolare' che finora lo ha votato", si legge nell'editoriale sul numero in edicola domani. Secondo il settimanale, "la situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione". "Se promette alla Chiesa di appassionarsi all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni - conclude Famiglia Cristiana - il 'metodo Boffo' (chi dissente va distrutto) è fatto apposta".
Sconcerto e disgusto del Pdl Risponde a stretto giro il ministro per i Beni Culturali, Sandro Bondi, che, "soprattutto come cattolico", prova "sentimenti di sconcerto e di disgusto dopo aver letto l’editoriale". Il coordinatore nazionale del Pdl osservan che "la crisi della società italiana deve essere giunta a livelli di allarme, e la Chiesa stessa non ne è affatto immune". Poi spiega: "Se perfino un settimanale cattolico giunge a tale accenti di unilateralità politica, di assenza di stile e di rinuncia alla moderazione". Duro anche il Pdl Francesco Giro che bolla l'editoriale come "una dimostrazione di pornografia politica per la scarsa decenza degli argomenti che vengono proposti".
Sacconi accusa don Sciortino Al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, dispiace constatare che "Don Sciortino appare accecato dalla sua personale faziosità politica al punto tale da non riconoscere il valore pubblico che meritano i fondamentali principi cristiani, discrimine inesorabile dello stesso consenso elettorale".
"Anche nel recente voto regionale molti elettori hanno saputo distinguere tra Bonino e Polverini, tra Bresso e Cota, tra Bersani e Berlusconi per ciò che oggettivamente potevano e volevano garantire su questi valori", continua Saccondi spiegando che, pur non essendoci un partito unico dei cattolici, "larga parte di essi tenderanno a convergere con i non credenti che accettano i principi cristiani in quanto elementi costitutivi della nostra tradizione".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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