Perugia - Ha accennato un sorriso ai suoi avvocati quando è arrivata in aula, poi Amanda Knox è rimasta in silenzio per tutta la breve udienza preliminare, subito rinviata, nella quale è imputata di calunnia nei confronti degli agenti della questura che la interrogarono la notte in cui venne arrestata per l’omicidio di Meredith Kercher. La giovane di Seattle che in carcere legge Moravia ha però mostrato un volto diverso da quello visto le ultime volte, con i capelli non più lunghi, sciolti o legati in una coda, ma corti a caschetto. Alla garconne, li ha definiti uno dei suoi legali.
Il nuovo taglio L’avvocato Maria Del Grosso ha spiegato che li porta così da subito dopo la sentenza con la quale è stata condannata a 26 anni di reclusione per l’omicidio della studentessa inglese (25 quelli che sta scontando il suo ex fidanzato Raffaele Sollecito). "Era da tempo che voleva tagliarli - ha detto il legale - ma ha aspettato perchè temeva si parlasse solo di quello. È invece importante che l’attenzione sia sugli aspetti giudiziari di questa vicenda. Non sul look di Amanda". La Knox e Sollecito si proclamano estranei all’omicidio Kercher e sono in attesa del processo d’appello che probabilmente comincerà dopo l’estate.
Violenze in carcere In quello di primo grado la giovane americana sostenne che una interprete della polizia, durante gli interrogatori in questura, le suggerì di ricordare di essere stata nella casa di via della Pergola in occasione del delitto insieme a Patrick Lumumba, coinvolto nell’inchiesta per quelle dichiarazioni ma poi prosciolto. La Knox parlò inoltre di colpi alla testa e di violenze da parte degli investigatori (una decina, ora rappresentati dall’avvocato Francesco Maresca, già parte civile per i familiari di Mez). Accuse false e rivolte a pubblici ufficiali che la Knox sapeva "innocenti" secondo i pm Giuliano Mignini e Manuela Comodi che ne hanno chiesto il rinvio a giudizio per calunnia. Secondo gli avvocati Luciano Ghirga, Carlo Dalla Vedova e Maria Del Grosso, i difensori della Knox, però, il giudice Claudia Matteini chiamata a occuparsi dell’udienza è incompatibile essendo già a conoscenza degli atti dopo avere convalidato gli arresti dei due ex fidanzati. Di qui la richiesta di astenersi rivolta al gup, la quale però non ha ritenuto di dover lasciare il procedimento, rinviato al 10 ottobre in attesa della decisione della Corte d’appello sull’istanza di ricusazione presentata dagli stessi legali (sarà esaminata il 17 giugno) che hanno definito l’iniziativa "un atto dovuto soprattutto per far essere serena Amanda".
La detenzione in carcere Intanto nel carcere di Perugia dove è rinchiusa dal 6 novembre del 2007 la Knox ha dovuto smettere di lavorare come addetta alla "spesina" a causa delle limitazioni di bilancio della struttura dove questi incarichi sono ora riservati prima di tutto alle condannate definitive e poi, a rotazione, alle altre. Ha però ripreso a studiare lingue (è iscritta all’Università di Seattle) e per farlo le è stato messo a disposizione un computer. In cella legge, gli atti del processo e le poesie di Alberto Moravia. Per presentarsi davanti al gup, oggi la Knox ha indossato un paio di pantaloni bianchi e una camicetta gialla. A colpire sono stati però i suoi capelli, corti e divisi dalla riga.
Il pensiero comunque sempre rivolto alle sue vicende giudiziarie. "Non ho voluto accusare nessuno, ho solo raccontato come sono andate le cose. Perchè continuano ad accusarmi?", ha ripetuto anche oggi ai suoi difensori.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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