Offerta del Leonka per Porto di Mare. E il Comune stende "tappeti rossi"

Il centro sociale presenta una manifestazione di interesse per lo stabile in via San Dionigi. La giunta: "Soluzione pragmatica, salvare la sua storia". Il centrodestra: "Niente aiutini"

Offerta del Leonka per Porto di Mare. E il Comune stende "tappeti rossi"
00:00 00:00

Il dato certo è che oggi l'ufficiale giudiziario busserà per la 130esima volta al «Leoncavallo» e non scatterà nessuno sfratto. Per il resto, se sta per iniziare una nuova puntata della telenovela o si arriverà davvero a un finale, si scoprirà solo nei prossimi mesi. Ieri, come auspicava la prefettura che vuol dare una stretta al «caso Leonka», specie dopo che la Corte d'Appello di Milano lo scorso novembre ha condannato il Ministero dell'Interno a risarcire per circa 3 milioni la società L'Orologio della famiglia Cabassi per il mancato sgombero dell'immobile di via Watteau, l'associazione «Mamme antifasciste del Leoncavallo» ha protocollato in Comune (e inviato per conoscenza al prefetto) la manifestazione d'interesse preliminare per la concessione d'uso del capannone comunale vuoto da anni in via San Dionigi 117, tra Corvetto e Porto di Mare. Non ci sono cifre per ora, ma la richiesta di un sopralluogo per poter definire l'offerta. L'amministrazione, si legge in una nota, «accoglie con favore questa disponibilità nella speranza che si possa giungere in tempi rapidi a una manifestazione di interesse definitiva. Come più volte ribadito, è intenzione del Comune trovare una soluzione pragmatica che, nel rispetto delle norme, salvaguardi l'esperienza, la storia e l'evoluzione che il centro sociale ha vissuto negli ultimi anni». Precisa che «secondo quanto previsto dalla legge, una volta ricevuta la proposta definitiva, il Comune avvierà un procedimento a evidenza pubblica per l'assegnazione dell'immobile». Il «Leonka» nel caso avrebbe diritto di prelazione. I nodi: la durata della concessione (minimo 18 anni) per recuperare gli investimenti iniziali e i costi di bonifica dall'amianto e per rendere agibile la struttura. Si parla di migliaia di euro e sul tavolo c'è la spartizione della spesa tra Comune e inquilini. Poi c'è il tema del canone d'affitto, l'associazione si aspetta che sia abbattuto come spetta agli enti no profit (anche se in via Watteau ha prodotto per anni lauti incassi tax free grazie a concerti, bar e ristorante). Comune e prefettura si aspettano che la trattativa possa concludersi rapidamente per lanciare e chiudere il bando entro l'estate.

Il centrodestra protesta. Ironizzano sulle parole usate dl Comune il capogruppo della Lega a Palazzo Marino Alessandro Verri e nel Municipio 4 Paolo Bassi: «La sua esperienza è di prepotenza, occupazioni abusive e illegalità, l'unica evoluzione che vorremmo vedere è uno sgombero del Leonka con conseguente ripristino della legalità». Il centro sociale «liberi via Watteau e, se proprio vuole, riapra pagandosi uno spazio come fanno centinaia di realtà aggregative, senza scorciatoie o, peggio, aiutini da parte del Comune». Per il consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico «purtroppo non è il primo caso in cui la giunta strizza l'occhio a realtà antagoniste che negli anni hanno occupato spazi pubblici e privati. Invece di prenderne le distanze, il Pd tutela chi si muove nell'illegalità. Non potremo fare altro che vigilare sulla regolarità del bando, che nessuno dei partecipanti sia occupante abusivo di uno spazio e/o abbia pendenze legali.

Registro il forte sconforto di tutte quelle associazioni che operano alla luce del sole, pagano le tasse e fanno salti mortali per portare avanti la propria mission senza alcun occhio di riguardo». Marco Bestetti (FdI) tuona: «L'idea di trasferire il Leoncavallo in un immobile comunale, sanando decenni di abusivismo e illegalità, ed elevare ad interlocutori i responsabili di questo scempio, è irricevibile».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica