"Occhio d'aquila" fa multe a raffica: 2670 al giorno senza scendere dall'auto

Granelli: «A fine agosto erano oltre 641mila». Proteste in aula con finta coppa Champions

"Occhio d'aquila" fa multe a raffica: 2670 al giorno senza scendere dall'auto
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Si chiama «Occhio d'aquila» - tecnologia «Eagle Eye» - e mai come in questo caso nomen omen. Mai nome fu più azzeccato, è quasi impossibile sfuggire al flash della telecamera montata sulle auto di servizio Atm assegnate agli ausiliari della sosta. Possono sanzionare auto in divieto su strisce gialle o blu, marciapiedi, incroci, posti disabili, e non c'è modo di correre e assicurare che era una commissione di pochi minuti e non c'erano posti regolari nei paraggi. La multa si scopre sul Fascicolo del cittadino o a domicilio. Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Enrico Marcora ha chiesto ieri al Comune di «reintrodurre l'avviso cartaceo sul parabrezza» ma indietro non si torna. É stato Marcora ieri a chiedere all'assessore alla Sicurezza Marco Granelli un bilancio sulle sanzioni elevate con «occhio d'aquila» durante lo spazio dedicato ai question time. «É una delle più grandi iatture per i milanesi, una macchina infernale - ha esordito - e la sensazione è che le multe con questo sistema siano in continuo aumento». Non è stato smentito. Granelli ha riferito che le sanzioni elevate con il dispositivo montato sulle macchine guidate dagli ausiliari Atm sono state quasi un milione e mezzo in poco più di due anni e mezzo. Meno nel 2022, circa 216.270, ma «erano ancora in vigore alcune esenzioni legate al periodo del Covid» spiega. E infatti nel 2023 sono quasi triplicate, arrivando a 601.984, e la tendenza «è simile nel 2024», con tendenza chiara all'aumento visto che al 31 agosto - quindi in otto mesi - erano già a quota 641.002. In pratica, la bellezza di 2.670 e rotti multe al giorno. Granelli respinge però le accuse, «non la chiamerei una iattura ma un sistema di corretto controllo del Codice della strada e a tutela della sicurezza stradale».

La seduta del consiglio comunale si è aperta con una protesta-show del centrodestra contro la mancata assegnazione della finale di Champions League 2027 e contro l'ennesima seduta senza che il sindaco Beppe Sala si presenti a riferire sul caso stadio. I consiglieri di opposizione si sono alzati in piedi esibendo dei cartelli con una finta coppa Champions a San Siro. «Sala enon ha ancora battuto un colpo sul tema stadio e sull'empasse progettuale, stiamo ancora aspettando he venga in aula a riferire» sottolinea il capogruppo FdI Riccardo Truppo -. E non ci resta che alzare una coppa simbolica visto che abbiamo perso la possibilità di consegnare quella vera alla finale del 2027».

Il leader della Lega Matteo Salvini ieri a Milano è tornato infine a contestare il sindaco per il ricorso al Tar contro l'intitolazione dell'aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi.

«Fossi il sindaco di Milano non avrei tempo di fare la guerra a Berlusconi anche da morto, mi sembra veramente una mancanza di rispetto non solo nei confronti di Silvio e della famiglia, ma anche nei confronti dei milanesi, sia quelli che lo votavano sia quelli che non lo votavano. Che sia stato un grande imprenditore e un grande lombardo, mi sembra evidente. Sala non fa una bella figura».

ChiCa

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