"Ora voglio solo suonare. Ma mi piacerebbe interpretare Berlusconi"

L'attore è in Italia per una serie di concerti: "Il rock è stata la mia prima vera passione"

"Ora voglio solo suonare. Ma mi piacerebbe interpretare Berlusconi"
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«Quale personaggio italiano vorrei interpretare? Beh, Berlusconi». È un grande del cinema mondiale, Russell Crowe, a esprimere il desiderio. Il Massimo Decimo Meridio, il Gladiatore per eccellenza che potrebbe calarsi nei panni del Gladiatore italiano per eccellenza. Certo, non c'è nessun progetto in vista, però l'attore neozelandese ama molto l'Italia, ci viene spesso e, dunque, se qualcuno glielo proponesse potrebbe accettare la parte. Del resto Berlusconi è un personaggio così complesso, amato e odiato che per un attore sarebbe una bella sfida. E certamente Crowe, appena sbarcato in Italia, sarà rimasto impressionato dal tributo dato dagli italiani per la sua scomparsa. L'attore risponde con decisione alla domanda nell'incontro con i cronisti in vista del concerto che terrà questa sera a Catanzaro al teatro Politeama. Ha scelto il capoluogo calabrese come prima tappa del tour musicale italiano, lui che al set ha sempre accostato la passione per la musica. Chitarra e voce, suona con la sua band Indoor Garden Party. Le altre tappe del tour sono Taranto il 22, Cinecittà il 25 e Bologna il 27.

All'attore la Calabria sembra piacere proprio come si vede nei selfie postati su Twitter con il tramonto di Tropea alle spalle. Del resto ormai a Catanzaro sono abituati ad avere ospiti illustri al Magna Grecia Film Festival - che si tiene tra fine luglio e agosto - di cui il concerto è un'anticipazione, un vanto per una città che non si trova nelle rotte dei personaggi famosi.

Russell Crowe, perché le farebbe piacere interpretare Berlusconi?

«Non c'è bisogno nemmeno che lo spieghiamo. Ci sono mille ragioni per interpretarlo visto la figura che era».

Lei è un divo del cinema, ma ci porta la sua musica, come è nata la passione?

«È nata prima del cinema, ero ancora ragazzino. Stavo sul palco di un concerto quando un manager mi ha scoperto e mi ha fatto cominciare la carriera di attore. Per me la musica è libertà, è energia, è divertimento e spero di coinvolgere anche il pubblico italiano, di trasmettere loro la mia passione. Con la mia band spaziamo in tanti tipi di musica. Presenteremo anche il nuovo album».

Come mai ha scelto di cominciare il tour italiano dal capoluogo calabrese?

«Perché è importante per il Magna Grecia Film Festival, perché mi ha convinto il suo direttore artistico Gianvito Casadonte e perché la Calabria è stato il primo posto in cui sono venuto in Italia».

E quando successe?

«Nel 1992 dovevo fare un film a Tropea. Peccato che la produttrice aveva venduto la location a diversi investitori. Alla fine non se ne è fatto nulla, però ho passato due settimane bellissime a Tropea e ci sono voluto tornare ora appena sbarcato. E ho voluto che venisse ambientato lì il mio ultimo film L'esorcista del papa in cui interpreto Padre Amorth».

Come si vede nei prossimi anni: starà più sul set o si dedicherà più alla musica?

«Finché i miei figli erano piccoli, dovevo concentrarmi sul cinema e sulla famiglia. Ora che sono grandi e pure pelosi il pendolo andrà più verso la musica».

«Al mio segnale scatenate l'inferno», le parole iconiche pronunciate ne Il gladiatore, sono un simbolo di lotta per il bene e di rivalsa. Per che cosa vale la pena lottare oggi?

«Venendo qua ho visto le colline, il mare gli uliveti, posti bellissimi che andrebbero fatti conoscere nel mondo. E ho visto anche le pale eoliche, ho pensato ecco bisogna combattere per l'energia pulita».

Maximus era un migrante.

«Era un migrante dei suoi tempi. E ora i migranti sono persone che devono essere aiutate».

Che cosa le è dispiaciuto di più nella sua carriera cinematografica?

«Il taglio di 17 minuti che ha fatto Ridley Scott del film Robin Hood, non ho mai capito perché l'ha fatto, me ne sono accorto solo alla prima alla proiezione al Festival di Cannes. Ha tolto una parte molto importante che toccava l'animo dello spettatore. Infatti poi l'ha rimessa nella successiva versione del film».

L'incasso del concerto a Bologna sarà devoluto alle persone colpite dall'alluvione.

«Sì, ho voluto che fosse interamente devoluto. È giusto che anche i momenti di svago servano per qualche buon fine».

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