"Ore 1,20 esplosione a Rogoredo". Ma è un'esercitazione

A Rogoredo nella notte di sabato, la finta esplosione di un ordigno per testare il coordinamento tra polizia, vigili del fuoco e soccorritori

"Ore 1,20 esplosione a Rogoredo". Ma è un'esercitazione
00:00 00:00

L'ordigno - un congegno di nitrato di ammonio contenuto all'interno di un bagagliaio lasciato incustodito sopra un convoglio ferroviario partito da Milano Centrale - è esploso provocando una fortissima detonazione e un fumo nero e densissimo all'una e venti della notte tra sabato e domenica, mentre il treno era fermo alla stazione di Rogoredo, diretto a sud di Milano. Tragico il bilancio: tre morti, due feriti gravissimi e amputati, un numero imprecisato di codici gialli e verdi smistati nei vari ospedali milanesi con anche due elisoccorsi che hanno provveduto al trasporto negli ospedali di Bergamo e Varese.

Uno scenario apocalittico quello ideato per l'attentato terroristico con armi non convenzionali simulato alla stazione ferroviaria di Milano-Rogoredo all'interno di un treno dell'Alta Velocità in vista delle Olimpiadi e Paralimpiadi invernali Milano-Cortina. Un test per verificare l'efficacia del Piano provinciale di Difesa civile, quindi la rapidità di risposta e il coordinamento del «sistema Milano» tra le forze di polizia, gli enti del soccorso e il personale di Rfi e di Ferrovie dello Stato in caso di un simile evento. Una prova, insomma, il cui bilancio può definirsi a tutti gli effetti un successo. «E non solo per l'indiscussa professionalità e il senso di responsabilità dimostrata da tutti coloro che hanno partecipato, ma anche per l'entusiasmo che ci hanno messo persino i figuranti della Croce Rossa, truccatisi con estrema cura e credibilità per apparire più realistici possibile nella parte delle vittime. Sono elementi che alzano lo standard di quel che si fa» sottolinea soddisfatto Fabrizio Donatelli, dirigente dell'ufficio di Protezione civile della Prefettura di Milano.

Nella prima fase è stata verificata la tempestiva circolazione delle informazioni e l'attivazione delle sale operative dei partecipanti, anche con la simulazione di una marea di telefonate fatte al 112 per testarne la reazione sotto stress. Nella seconda, è stato simulato l'intervento coordinato delle forze di polizia e degli enti coinvolti, con attenzione alla sicurezza e al benessere di tutti e attivando le procedure di evacuazione anche grazie all'intervento del Nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico) dei Vigili del fuoco (tra cui molti i volontari) chiamato a intervenire quando esiste un fondato pericolo di contagio appunto da sostanze nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche, in grado di provocare gravi danni a persone, animali, o all'ambiente. Insieme a personale del soccorso sanitario Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) del 118 e della Croce Rossa, della Polizia di stato, dei Carabinieri, della Guardia di finanza e naturalmente dei «padroni di casa», in primo luogo la Polfer e Rfi. Persino il Gabinetto regionale di Polizia scientifica e il Labanof, il Laboratorio di antropologia e odontologia forense della Statale che è parte dell'Istituto di medicina legale nell'evento di ieri all'alba hanno avuto il compito specifico di trattare i deceduti. Alla fine dell'intervento la stazione è stata messa in sicurezza, naturalmente solo dopo aver attivato le procedura per verificare che non ci fossero altri ordigni.

Un centinaio di persone in tutto quelle coinvolte nella simulazione dell'attentato che ha richiesto circa quaranta giorni tra ideazione e preparazione pratica ed è durata fino alle 4 di ieri. Una esercitazione che rappresenta la prima di tante future, da programmarsi nei prossimi giorni durante un debriefing in cui verranno visionate le immagini girate da un drone e da varie bodycam in loco per studiare eventuali correttivi e procedere oltre.

«Dovevamo testare un ganglio centrale del trasporto ferroviario e in particolare la stazione di riferimento che porterà al sito olimpico previsto a Santa Giulia, la porta sud della città - prosegue e conclude Donatelli -. Abbiamo pensato al nitrato di ammonio, un esplosivo facilmente reperibile e tristemente noto. La regia della simulazione è stata affidata alla Protezione civile che in caso di una maxi emergenza, rappresenta l'ente coordinatore dell'assistenza.

Dal nostro Centro di coordinamento soccorsi (Ccs) a Palazzo Diotti si consente infatti al Prefetto di avere un quadro perfetto della situazione e far interloquire tutti con tutti direttamente. La direzione tecnica dei soccorsi invece è sul posto ed è affidata al direttore sanitario di Areu che è affiancato dal direttore tecnico dei Vigili del fuoco e da un rappresentante Rfi».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica