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«Ormai l’unica soluzione è farsi giustizia da sé»

Imperia«Questi giudici si devono vergognare, è come se l’ergastolo lo avessero dato a noi». Sono queste le prime parole di Rosa Tripodi, subito dopo aver appreso che l’assassino di sua figlia Antonella, Luca Delfino, è stato assolto per l’omicidio di Luciana Biggi. «Questa è l’ennesima prova che in Italia bisogna farsi giustizia da soli, con le proprie mani». Parole dure ma dettate dall’amore di una madre che si è vista strappare la figlia solo perché aveva deciso di interrompere una relazione affettiva.
L’omicidio risale all’agosto del 2007, quando Antonella era stata aggredita con quaranta coltellate dall’ex fidanzato in pieno centro a Sanremo. Per quel fatto Delfino è già stato condannato, con sentenza definitiva, a 16 anni e 8 mesi. «È uno schifo, io e mio marito Rocco siamo letteralmente disgustati - prosegue la signora Rosa -. Adesso rimarrà in carcere per qualche anno e poi, grazie alle leggi sulla buona condotta, potrà uscire ed essere di nuovo libero. Tutto questo dopo aver spezzato la vita di mia figlia e quella di un’altra ragazza. Questa sentenza è inaccettabile. Non hanno le prove? Dovevano trovarlo con l’arma ancora in mano?». La famiglia di Antonella Multari ha sempre contestato che a carico di Luca Delfino non siano mai state date restrizioni nonostante fosse indagato per un omicidio e le segnalazioni della figlia per le sue continue minacce.

«Gli hanno dato possibilità di uccidere ancora, mia figlia si poteva salvare, noi ora lo manteniamo mentre Antonella è sotto terra. Manca solo la sua beatificazione e il quadro è completo. In Italia la Giustizia non esiste».

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