Avete amato Boris? Vi ha fatto sorridere e pensare a quanto sia folle il mondo delle fiction? Ecco, allora, non dovete perdervi Call my agent, che di Boris è la versione immersa nel mondo degli agenti, cioè di chi sta dietro quegli attori e personaggi, matti, ossessivi e ossessionati, con un ego ipertrofico che fanno parte dello star system nostrano. Trasposizione italiana della fortunata serie francese Dix pour cent, la fiction in sei puntate in onda da domani su Sky e Now, prodotta da Palomar e diretta da Luca Ribuoli e scritta da Lisa Nur Sultan, trova una sua originalità distaccandosi dall'originale.
In pratica è una ironica e auto-ironica seduta di psicanalisi collettiva del cinema italiano, meta-teatro, con attori che interpretano agenti di attori. Detta così, pare noiosa, invece è molto divertente. Una sorta di bigino di cosa succede in una surreale grande agenzia di management in cui ogni personaggio racchiude verità e sfumature di agenti e personaggi famosi del cinema e della televisione che esistono realmente. Interpretati da un mix di attori agli esordi, altri più esperti (che danno vita agli agenti) e da sei mostri sacri del cinema e della tv che recitano nella parte di loro stessi.
Tra questi nel primo episodio c'è una Paola Cortellesi disposta a tutto per ottenere il ruolo della «regina degli etruschi», nel secondo un magistrale Paolo Sorrentino che progetta di girare The Young Pope 3 come Lady Pope. Nei successivi Pierfrancesco Favino con la moglie Anna Ferzetti disperata perché lui si è immedesimato troppo nell'ultimo personaggio, Matilda De Angelis vittima di un'improvvisa tempesta mediatica, Stefano Accorsi attore appassionato e workaholic, che accetta troppi lavori e infine Corrado Guzzanti che, al contrario, non vorrebbe accettare niente.
Ogni episodio (in tutto sei per la prima serie, già in scrittura la seconda) è centrato su uno di loro. Attorno si muovono i soci - e i loro assistenti - dell'agenzia, la CMA, che tra rivalità, sgambetti, ossessioni varie, si occupano di gestire le carriere - e le vite - delle star. Oltre a manager, sono anche amici, confidenti e psicologi.
Tra red carpet, eventi montani, set cinematografici e problemi tragicomici emerge un mondo che è fatto anche di fragilità, umanità e pure amicizia. I quattro agenti sono interpretati da Michele Di Mauro, all'apparenza il più cinico e spietato, Sara Drago, la stakanovista che vive solo di lavoro, Maurizio Lastrico (al pubblico noto come il magistrato in Don Matteo), l'agente più pasticcione e Marzia Ubaldi, nel ruolo di Elvira, signora del cinema italiano, cinica, dissacrante, distaccata. Marzia, che vanta anche un'antica collaborazione discografica con Fabrizio De André, è un'attrice e doppiatrice di lungo corso, che nel mondo dello spettacolo e del teatro ha vissuto decenni. E, allora, le chiediamo, è veramente fatto di attori folli e narcisi come raccontato nella serie? «Ma no, solo alcuni sono così, anzi peggio, ma la maggior parte sono esseri umani come gli altri che hanno una sensibilità in più che li porta a vedere le cose in modo diverso». Lei, rintanata in campagna, accetta solo pochi ruoli che le piacciono molto. «Vivo con i miei gatti e non ho neppure Sky. Non avevo visto la versione francese della serie, mi sono lasciata convincere perché conosco bene il regista e perché mi intrigava la storia. Se sopravvivo - scherza - faccio pure la seconda serie e la terza e la quarta se ci saranno».
Pure fondamentale e divertente è il ruolo degli assistenti degli agenti, tra cui l'efficientissima e agguerritissima Monica, interpretata da Sara Lazzaro, conosciuta al grande pubblico di Raiuno come l'ex moglie del dottor Andrea Fanti/Luca Argentero in Doc. «Per me questa serie è come far parte di una ricetta dove ognuno è un ingrediente e il risultato è un piatto tipico italiano, nonostante l'originale sia francese. È come un racconto di Pirandello, dove sia ha sempre il dubbio che la cosa sia vera o no.
E, alla fine, è anche un modo ironico per normalizzare lo showbiz, per mostrare come i suoi personaggi siano umani, un momento possono essere in vetta alle montagne russe della fama e poi sprofondare ed essere dimenticati».Per non farci mancare niente, in ruoli cameo ci sono anche Alberto Angela, Joe Bastianich, Livio Beshir, Dominique Besnehard, Piera Detassis, Paolo Genovese, Federico Ielapi, Pif e Ivana Spagna.
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