Ostriche? Meglio le vongole. E niente aperitivi. I consigli scientifici di un vero narratore

Da "Abbacchio" a "Zuppa", il cibo visto da un autore eretico

Ostriche? Meglio le vongole. E niente aperitivi. I consigli scientifici di un vero narratore
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Ricordiamoci che l'aragosta - per quanto sia l'emblema dei festini ricchi e raffinati - alla fine «non è che un grosso gambero». E che l'whisky sarebbe da lasciare agli inglese: «ma c'è la moda di mezzo, e anch'essa ha i suoi diritti, e i suoi meriti». La birra, invece, raramente fa ubriacare, «ma le indigestioni che può produrre sono fra le più ardue da smaltire». Per gli aperitivi, meglio affidarsi al Trousseau, il quale osservava che «aprono l'appetito come una chiave sbagliata apre una serratura»: meglio astenersi. E le ostriche? «Dopo averne mangiate ben 24, non avete introdotto che 11 grammi di proteine, 2 di glucidi, 2 di lipidi e vi siete vuotati il portafoglio...»; meglio le vongole, «accessibili anche a borse modeste». Mentre le caramelle - che un caffettiere del tempo in un'insegna definiva «svaghi, passatempi, trastulli» - «potrebbero con profitto sostituire le sigarette»...

Sono alcune «voci», fra alimentazione e costume, che Guido Morselli (1912-73), lo scrittore postumo per eccellenza delle nostre Lettere, affidò a un originale Dizionario dietetico concepito cinque anni prima della stagione dei grandi romanzi e che, come quasi tutti i suoi libri, è restato inedito. Fino a oggi.

Grazie alla casa editrice Ronzani di Beppe Cantele, con un contributo dell'Università dell'Insubria (Morselli era nato a Bologna, ma visse sempre a Varese) e la curatela della studiosa Elena Valentina Maiolini, l'opera - divisa in tre parti: un'introduzione alla dietetica, un dizionarietto vero e proprio dalla «A» di Abbacchio alla «Z» di Zuppa e un excursus sugli inconveniente di un'alimentazione poco curata - è messa ora a disposizione dei lettori (Guido Morselli, Dizionario dietetico, Ronzani) svelandoci una nuova componente - organolettica? - di un autore proteico e proteiforme: narratore, saggista, drammaturgo, sceneggiatore e qui anche divulgatore e lessicologo.

Certo, stiamo parlando di un prontuario che, per quanto molto originale per i tempi, non ha pretese letterarie vuole solo offrire alcune nozioni elementari nel campo dell'alimentazione, anche se basate su solide basi scientifiche (lo scrittore passò un'estate a consultarsi con biochimici e patologi). Però, ed ecco il valore del Dizionario, è scritto à la Morselli.

Dove lo stile e la predisposizione alla narrazione si sposano a una precisa visione dell'uomo, delle sue passioni, dei suoi desideri e a una concezione del mondo. «Anche sotto l'aspetto corporale la vita è una molteplicità, ha per caratteristica di essere complessa, di non potersi semplificare senza sminuirsi e snaturarsi».

E ciò basta a farcelo assaporare con gusto.

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