Roma- L'immigrazione clandestina da oggi è un reato, punibile con multe e con l’espulsione dal territorio nazionale. Entra infatti in vigore il pacchetto sicurezza, approvato in Parlamento lo scorso luglio. Diverse le novità contenute nel dispositivo: si va dai matrimoni misti resi più difficili (se di comodo), alle nuove norme in materia di occupazione del suolo pubblico; dal contrasto all`impiego di minori nell'attività di accattonaggio, a nuove misure in materia di confisca dei beni di provenienza illecita.
Torna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale E poi ancora: la possibilità per i sindaci di avvalersi della collaborazione di associazioni di cittadini non armati in grado di segnalare casi di disagio sociale o che rechino pregiudizio alla sicurezza; l’aumento a 180 giorni del periodo di permanenza dei clandestini nei centri di identificazione ed espulsione; la reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale, con la possibilità per il cittadino di ottenere la decadenza del reato previo risarcimento del danno. Dalla norma sugli immigrati irregolari saranno escluse colf e badanti, le uniche categorie per le quali il governo con il decreto anticrisi ha previsto una regolarizzazione tramite pagamento, da parte del datore di lavoro, di un contributo forfettario di 500 euro.
Clandestini a rischio denuncia I clandestini saranno anche a rischio denuncia: critici, su questo punto, molti sindacati dei medici che si sono detti preoccupati per la possibilità che prendano piede medici-spia, che potrebbero portare molti immigrati a disertare ospedali e pronto soccorsi rendendo così difficile prevenire e curare le loro malattie infettive trasmissibili. Tra queste, fa notare oggi l’associazione "Giuseppe Dossetti", potrebbe rientrare anche la nuova influenza A/H1N1. Sull’atteggiamento che da domani avranno le forze dell’ordine, rimane l’imput del capo della Polizia Antonio Manganelli: gli aspetti penali sono rimessi all’autorità giudiziaria, per il resto si penserà ad applicare la legge.
Per le ronde si aspetta il decreto del Viminale Per le ronde, invece, si parte subito: anche oggi il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha biasimato "i criticoni" del provvedimento, sottolineando che "il decreto non crea le ronde ma le regolarizza". Manca ancora un decreto del Viminale che ne definisca - come aveva chiesto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano firmando la legge - "i limiti e i compiti", ma Maroni ha già fatto sapere che le regole saranno "precise e anche molto severe". In ogni caso, vista la latitanza delle regole di base, le due città più importanti (Roma e Milano) per ora non organizzeranno ronde: nella capitale il sindaco Gianni Alemanno ha fatto capire di preferire dei volontari e dal Campidoglio è trapelata la notizia che l’iniziativa non potrà partire prima di novembre; nel capoluogo lombardo, invece, il primo cittadino Letizia Moratti vuole aspettare il decreto di Maroni, e "poi decideremo come organizzarci per attuarlo". Le ronde hanno incontrato diverse critiche dei sindacati di Polizia.
Secondo l’Associazione nazionale funzionari di polizia la legge è "tanto generica da risultare ambigua: la norma non prevede che i sindaci possono avvalersi solo delle associazioni di volontari iscritte nell’albo prefettizio, per cui il legislatore non ha escluso che i primi cittadini possano affidare il pattugliamento ad associazioni non sottoposte ad alcun controllo, per quanto blando, da parte dello Stato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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