Botte e minacce alle compagne: due ragazzine denunciate per aggressione

Prima le minacce, poi le botte. Due ragazzine di 11 e 14 anni denunciate per aver picchiato due compagne di scuola. L'episodio ripreso in un video

Botte e minacce alle compagne: due ragazzine denunciate per aggressione

"Se mi denunci, te ne vai da Catania". E dopo le minacce, le botte. Brutto episodio a Catania di bullismo. Due ragazzine di 14 e 11 anni hanno picchiato due loro coetanee. L'aggressione è stata immortalata in un video che è finito sulle chat dei cellulari e sui social. A denunciare il grave episodio, proprio la dirigenza di una scuola media del centro di Catania che ha avvisato la polizia.

Sono,dunque, scattate le indagini condotte dagli agenti della polizia postale e della comunicazioni "Sicilia Orientale". Secondo le prime valutazioni, sarebbero stati futili motivi a scatenare la rabbia delle due ragazzine che hanno atteso, al termine delle lezioni, le compagne all'esterno dell'istituto catanese. Nei video si vedono le due ragazzine che prima scaricano la loro rabbia verbale verso le compagne, anche con frasi intimidatorie, del tipo "se mi fai denuncia te ne vai da Catania". E poi dalle parole sono passate direttamente ai fatti.

Il video ha fatto immediatamente il giro delle chat whatsapp e telegram, oltre ad essere postato sui social network come facebook. Quando è stato visto da qualche docente della scuola, è stata fatta denuncia alla polizia che ha iniziato le indagini per tentare di risalire alle due ragazzine. Nel video si vede che le ragazzine vengono spinte, strattonate e poi le botte. Oltre alle minacce. E, come se non bastasse, le intimidazioni e gli insulti sarebbero continuati sempre sui social. L'indagine ha avuto origine dalla segnalazione dell'istituto scolastico frequentato dalle ragazzine accusate di bullismo e dalle vittime. La dirigenza, non appena ha avuto notizia della triste vicenda, si è rivolta alla polizia postale per informarla di quanto accaduto. In seguito è intervenuta la Procura per i minorenni, che ha immediatamente disposto l'audizione delle minorenni. È stata stabilita anche la rimozione dei video-choc dagli smartphone. La polizia, dopo aver individuato le due responsabili del video, ha sequestrato i due celllulari. Il video è stato rimosso dalla rete

Qualche giorno fa altro episodio di violenza tra minorenni. Un "branco" composto da trenta ragazzini di età compresa fra 13 e 17 anni ha massacrato di botte un minorenne. L'episodio è avvenuto a Roma. Due gruppi di adolescenti si sono dati appuntamento per chiarire una faccenda, passando però immediatamente allo scontro fisico. Abbandonato dai compagni che lo avevano accompagnato, un ragazzo si è ritrovato a fronteggiare da solo una trentina di coetanei, che non si sono fermati nonostante la loro palese superiorità numerica. L'episodio è avvenuto in via Claterna, nello storico quartiere romano di San Giovanni. Qui, stando alla ricostruzione effettuata degli inquirenti, i minorenni si erano dati appuntamento tramite social network per parlare di un fatto avvenuto durante una festa di compleanno. In quell'occasione si era verificato un diverbio fra le due fazioni ed ambo le parti avevano deciso di parlarne ed arrivare così ad un chiarimento.

La situazione, tuttavia, si è evoluta in modo ben diverso. Raggiunto il punto di ritrovo, i 5 minorenni che componevano uno dei due gruppi si sono ritrovati a fronteggiare una trentina di coetanei appartenenti all'altra fazione. Probabilmente spaventati, 4 adolescenti si sono subito dati alla fuga, lasciando da solo un ragazzo che ha deciso di restare per cercare comunque di parlare con i rivali. Dalle parole, tuttavia, si è presto passati alle mani, e la situazione è improvvisamente degenerata. Aggredito da almeno 3 adolescenti, è stato preso a pugni e spintoni, fino a cadere rovinosamente a terra.

Approfittando della situazione, gli altri ragazzini hanno continuato ad infierire su di lui, tempestandolo di colpi. Concluso il pestaggio, il gruppo ha quindi abbandonato la propria vittima dopo avergli rubato il berretto da baseball che aveva indosso.

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