La giornalista morta di malaria aveva firmato per essere dimessa dall'ospedale

L'Azienda sanitaria provinciale di Agrigento replica alle accusa fatte dai familiari: "Era in codice verde, ha rifiutato gli approfondimenti diagnostici". Intanto la procura apre un'inchiesta

La giornalista morta di malaria aveva firmato per essere dimessa dall'ospedale

I funerali di Loredana Guida, la giornalista agrigentina morta per malaria ieri ad Agrigento, sono stati rinviati. Questo perché la procura agrigentina ha aperto un'inchiesta a carico di ignoti per tentare di risalire ad eventuali responsabilità. I funerali, che erano previsti oggi pomeriggio alle 15 nel quartiere Fontanelle, dove viveva Loredana, sono stati rinviati a data da destinarsi per consentire l'autopsia. L’indagine dell’ufficio guidato da Luigi Patronaggio è affidata alla pm Elenia Manno. L’ipotesi di reato è di omicidio colposo.

La nota dell'Asp di Agrigento

"La signora Loredana Guida - si legge nella nota - si presentava presso il pronto soccorso dell’Ospedale di Agrigento il giorno 15 gennaio 2020 e registrata in triage alle ore 11,41, in codice verde, per “riferito stato influenzale. La paziente riferisce di essere stata in Africa qualche giorno fa”. Visitata alle ore 15,35, presentava febbre ed eseguiva esami di laboratorio di routine e radiografia del torace che non evidenziavano sostanziali anomalie, fatto salvo un lieve rialzo di un indice ematico aspecifico di flogosi. Dopodiché la paziente sottoscriveva, sul foglio di dimissione, la decisione di rifiutare di proseguire l’approfondimento dell’iter diagnostico. La stessa, ritornava, nel primo pomeriggio del 20 ultimo scorso, in codice rosso, in stato di coma, allo stesso pronto soccorso, venendo ricoverata presso la terapia intensiva dello stesso ospedale. Il successivo giorno 21 veniva ipotizzata la diagnosi di malaria, confermata da un test immunocromatografico eseguito lo stesso giorno e validata dall’istituto di microbiologia dell’università di Palermo come malaria da plasmodium falciparum. Veniva altresì messa in atto una terapia specifica, concordata tra l’altro con il direttore dell’istituto di malattie infettive del policlinico di Palermo. Tale terapia veniva peraltro confermata dall’istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma, tutti opportunamente contattati. Nei giorni seguenti, pur con tutte le terapie messe in atto, le condizioni cliniche della paziente peggioravano progressivamente, fino all’exitus. La direzione sanitaria di questa azienda ha comunque istituito una commissione interna per la verifica e valutazione di tutto il percorso assistenziale della paziente".

Il racconto dei fatti

Loredana Guida aveva 44 anni, era insegnante e giornalista. Collaborava con il Giornale di Scilia e Agrigento Notizie. Subito dopo l'Epifania era stata a Lagos, in Nigeria. Non era la prima volta che andava nel continente nero. Aveva una passione per questa terra che adorava. Dopo il rientro Loredana aveva notato che qualcosa non andava. Aveva una febbre strana che non l'abbandonava da giorni. Prima il consulto in ospedale. Poi quello con altri medici. Infine, dopo 5 giorni rimasta a casa, Loredana ha perso conoscenza. Trasportata al pronto soccorso in coma, non si è più risvegliata.

I familiari accusano i medici

I racconti dei familiari non combaciano con quelli dei medici. Secondo i parenti di Loredana l’attesa per la visita non sarebbe stata di 4 ore, come scritto nella nota, ma molto più lunga. La paziente aveva febbre alta, sono stati eseguiti degli esami di routine, poi però Loredana ha firmato le dimissioni, come conferma la stessa Asp. Alla fine una decisione fatale. Loredana, secondo quanto raccontano alcuni amici, aveva fatto la profilassi antimalarica.

Il cordoglio dei colleghi

La morte di Loredana ha colpito tantissimo i giornalisti siciliani. Cordoglio è stato espresso soprattutto dai colleghi di Agrigento e di Assostampa che definiscono Loredana, figlia del giornalista Leonardo, morto prematuramente sette anni fa, "caparbia, scrupolosa e di grande umanità". Tanti erano stati i colleghi e gli amici ad accorrere al suo capezzale in questi giorni, al terzo piano dell’ospedale agrigentino, e molti hanno lasciato messaggi commossi sui social network alla notizia del decesso.

Il Movimento 5 Stelle, con il deputato regionale Giovanni Di Caro, ha chiesto polemicamente chiarimenti sull’accaduto all’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, che ha annunciato di avere disposto l’acquisizione delle cartelle cliniche e che quanto acquisito sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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