Dalle parole ai fatti. Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, lo aveva detto che sarebbe andato avanti sulla questione relativa al salvataggio dei migranti in mare e delle politiche migratorie del governo nazionale. Appunto, dalle tante parole adesso si è passati ai fatti concreti. Il primo cittadino ieri ha presentato un esposto al procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio sul caso della nave Sea Watch. Nell'esposto il sindaco cita l'ordinanza del gip Alessandra Vella, che lo scorso 2 luglio aveva rimesso in libertà la comandante tedesca Carola Rackete.
Orlando chiede a gran voce: "l'accertamento e la valutazione di eventuali illeciti delle autorità nazionalì che a vario titolo, mediante provvedimenti o comportamenti contrari a precisi obblighi dell'ordinamento interno derivanti da fonti convenzionali e normative di rango sovraordinato, hanno di fatto ritardato e ostacolato per molti giorni l'esercizio del diritto/dovere della comandante della 'Sea Watch 3' di condurre in salvo in un porto sicuro le persone soccorse in mare il 12 giugno, e hanno ordinato il tentativo di impedimento dell'attracco della stessa imbarcazione alla banchina del porto di Lampedusa avvenuto il 29 giugno, posto in essere dai militari della Guardia di finanza incaricati dell'operazione".
Qualche giorno fa in merito al sequestro della nave Alex, Orlando era stato ancora più duro. "Da Salvini e dal Governo ancora una violazione del diritto internazionale e della Costituzione col tentativo vano di bloccare il salvataggio di vite umane e di sabotare l'azione umanitaria.
Oggi con l'aggravante di quello che ha tutti i connotati di un sequestro di persona con naufraghi ed equipaggio della Alex bloccati a bordo. Ma tanto si sa già: il capitano dei pavidi è pronto a nascondersi dietro l'immunità parlamentare. Per fortuna di tutti noi, c'è chi resiste e ci rende tutti ancora umani".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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