Nessuna marcia indietro dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci sulla chiusura domenicale di mini-market e supermercati. Il governatore siciliano rimane inflessibile e tiene la linea dura. Nonostante gli appelli del capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli e dal direttore dell'istituto superiore della sanità Silvio Brusaferro che, invece, avevano chiesto il prolungamento degli orari di apertura proprio per evitare gli assembramenti. Anche ieri sera, nella sua conferenza in diretta facebook notturna, il preemier Giuseppe Conte, sull questione supermercati, ha fatto una importante precisazione: "Saranno tutti aperti - ha detto Conte - Invito tutti a mantenere la calma, non ci sono ragioni di corsa agli acquisti, non abbiamo modificato gli orari".
Nulla da fare per Musumeci però, che in realtà a leggere una sentenza della consulta del 2012, non potrebbe decidere le aperture e chiusure, una questione di competenza dello Stato. La Regione può solo stabilire gli orari. Ma niente. Musumeci va avanti: "Mi assumo le responsabilità delle mie decisioni - ha detto il governatore siciliano ad Italpress - I siciliani dovranno cambiare le proprie abitudini e fare la spesa durante i vari giorni della settimana, evitando così, in questo particolare momento, di scegliere solo il weekend per i propri approvvigionamenti e necessità domestiche".
Borrelli, invece, la pensa in maniera diversa: "Credo che bisogna evitare gli assembramenti - dice il commissario per l'emergenza coronavirus - Personalmente ritengo che se l'orario dei supermercati è più ampio si riduce anche la concentrazione delle persone, quindi eventuali code e disagi. Quello che dobbiamo fare nel nostro Paese è avere una uniformità di comportamento. Ogni nostro concittadino, dalle Alpi alla Sicilia, deve sapere che per andare a fare la spesa ci sono degli orari, siano essi più lunghi o più corti, in cui potere andare. Credo dunque che misure uniformi rendono a tutti quanti più agevole la vita".
Ma Musumeci spiega la sua decisione: "Si tratta di provvedimento duro, restrittivo, sofferto - spiega - ma anche meditato, insieme all'associazione dei Comuni ed ai colleghi di altre Regioni. Domenica scorsa nei supermercati c'era tanta gente, assembrata in una condotta irresponsabile. La spesa si può fare per sei giorni alla settimana. Non c'è motivo di aspettare la domenica per fare folla. Anche i lavoratori dei supermercati hanno diritto a fermarsi almeno un giorno. Anche loro sono in trincea e sovraesposti.
Facciamo qualche sacrificio adesso, per un paio di settimane, per evitare nel futuro di farne altri, più pesanti, in un letto di ospedale".In Sicilia poi, si teme l'arrivo del picco dei contagi che il presidente Musumeci ipotizza tra fine marzo e i primi di aprile.
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