Non ci sono i soldi, chiude casa di riposo: 30 anziani per strada

Il consiglio comunale ha bocciato l'atto proposto dal comune per l'esternalizzazione del servizio. E gli ospiti della struttura adesso sono senza un letto

Non ci sono i soldi, chiude casa di riposo: 30 anziani per strada

Terzo "no" dal consiglio comunale di Partinico in provincia di Palermo, e trenta anziani, che si trovano ricoverati nella casa di riposo comunale Canonico Cataldo, rischiano di rimanere senza un letto. Non ci sono altrernative, insomma e lo ha anche affermato il commissario straordinario del comune palermitano Rosario Arena che aveva chiesto al consiglio comunale di votare la decisione di esternalizzare per almeno tre anni la gestione della casa di riposo. Dunque dovrebbe essere chiusura per la struttura comunale, soprattutto dopo che il commissario straordinario ha incontrato il segretario generale del municipio Lucio Guarino e i responsabili dei Settori dei Servizi sociali Nunzio Lo Grande e Finanziario Giuseppe Misuraca.

Ieri il consiglio comunale ha bocciato per la terza volta la proposta dell'amministrazione comunale di esternalizzare i servizi per poter garantire la struttura ad una trentina circa di anziani presenti all'interno. Ma il commissario, adesso, alza bandiera bianca e ha fatto sapere che a giorni convocherà i parenti degli anziani per comunicare loro di trovare una struttura nuova all'anziano. L'esternalizzazione dei servizi si era resa necessaria a causa del dissesto finanziario dell'Ente. Ma il consiglio comunale ha ribadito la sua contrarietà: 7 i "no", 6 i "sì" e tre astensioni. Chi si è opposto, come il consigliere comunale Emiliano Puleo, ha dichiarato che il comune non può continuare a smantellare pezzo dopo pezzo il settore dei servizi sociali.

Secondo il consigliere Renzo Di Trapani, l'atto proposto dal comune non poteva essere votato perché conterrebbe una convenzione capestro per il Comune e non tutelerebbe adeguatamente gli anziani ospiti.

Mentre il consigliere comunale Toti Comito, che ha votato "sì" all'esternalizzazione, ha puntato il dito contro il commissario straordinario, reo di non aver voluto un confronto in aula. Ma Arena rimanda le accuse al mittente. Secondo il commissario, infatti, la colpa di questa chiusura è solo del consiglio colpevole di aver scelto una strada impossibile da percorrere".

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