Le continue richieste di soldi per l'acquisto della droga, avevano reso prigioniere due donne, vittime di continue violenze e vessazioni e, rispettivamente madre e zia di un 33enne. L'uomo già con precedenti penali e abituale assuntore di stupefacenti, è stato arrestato con l'accusa di maltrattamenti in famiglia ed estorsione pluriaggravata.
Il provvedimento, disposto dal Gip del Tribunale di Palermo, ha fatto seguito a riscontri e verifiche condotte dai poliziotti del Commissariato Zisa-Borgo Nuovo. A coordinare l'indagine il sostituto procuratore della Repubblica Ludovica D’Alessio. Le indagini dei poliziotti e magistrati ha preso le mosse dalla denuncia presentata da due donne, rispettivamente madre e zia, nonché anziane conviventi dell'uomo, vittime delle vessazioni del giovane da oltre un anno. I comportamenti dell’aggressore sono stati connotati da una gravità inaudita, sfociata nella costante mortificazione della dignità delle due anziane e nella configurazione di gravi reati quali l’estorsione ed i maltrattamenti in famiglia.
La ricerca di droga del figlio-nipote e quindi le sue continue richieste di denaro avevano reso le donne “prigioniere” in casa loro, poiché letteralmente assoggettate ad ogni sua richiesta. Dopo tanti mesi di costrizioni e sopportazioni, le due donne hanno deciso di rivolgersi alla polizia. "Lungo e composito il quadro delle violenze del giovane - sottolineano dalla Questura - delineato dalle vittime in sede di denuncia". Tra i tanti, poiché significativo di una violenza irriducibile, è da menzionare l’episodio in cui il giovane, non contento del denaro già estorto alla madre, la costrinse ad uscire di sera in pigiama – trascinandola con forza – durante un violento temporale, così da farle prelevare un’ulteriore somma di denaro. Il palermitano si trova attualmente recluso presso la locale casa circondariale “Lorusso”.
Pochi settimane fa un altro episodio simile a Catania. In quel caso a finire in manette un giovane di 25 anni, indagato per maltrattamenti in famiglia commessi ai danni della madre, di 63 anni. Le indagini, hanno evidenziato come la donna abbia subito negli anni gravi vessazioni psicofisiche da parte del figlio, spesso sotto l’effetto dell’uso smodato di alcol e di droga. La donna, aveva denunciato il figlio già nel 2017 e poi nel gennaio di quest’anno. Le due denunce hanno portato all’emissione di un provvedimento cautelare in carcere nei confronti del 25enne. Ma le scuse di quest’ultimo e le rassicurazioni, però, avevano indotto la donna a non opporsi alla revoca della misura detentiva e, quindi, il giovane è stato rimesso in libertà con il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Ma dopo poco, le violenze, le vessazioni e le richieste di soldi sono tornate. La donna chiesto così nuovamente aiuto carabinieri i quali, hanno prodotto i necessari riscontri, che hanno determinato l’emissione di una ulteriore misura cautelare da parte del giudice.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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