Pannella: "Doveroso aiutare le istituzioni. Al voto ora? Meglio di no"

Il leader radicale rompe gli indugi: "Sono fermamente convinto che sia metodologicamente necessario far durare la legislatura più in là che possibile, se possibile fino alla fine. L'alternativa di elezioni anticipate non è tale, ma disastrosa e sintomatica. Oltre tutto, avremmo elezioni assolutamente antidemocratiche"

Pannella: "Doveroso aiutare le istituzioni. Al voto ora? Meglio di no"

Roma - Si era vociferato di un possibile ingresso di Pannella nella maggioranza. Ora il leader storico dei radicali torna sull'argomento dicendo che è meglio non andare a votare in questo momento ed è un dovere "aiutare le istituzioni". Per illustrare la sua linea Pannella sceglie Facebook. Entra nel governo? Non lo dice chiaramente ma lo lascia intendere, scrivendo che in questo momento è meglio non tornare a votare e che è un dovere aiutare le istituzioni.

Una vita per la politica "A 81 anni - scrive Pannella - il massimo di pubbliche responsabilità che nella mia vita ho ricoperto - università a parte - sono stati cento giorni da presidente della Circoscrizione di Ostia. Per il resto, non sono nemmeno semplice Cav. della Repubblica; e resto soldato semplice da 57 anni, in congedo nemmeno come caporale... Come Radicali, nel frattempo, abbiamo anche ricoperto, con grande onore e merito, qualche alta responsabilità istituzionale".

L'alleanza con Berlusconi "Nel periodo 1994/96 - prosegue il leader radicale - Berlusconi ci è stato alleato. Non avendo noi accettato responsabilità di governo (pur da lui offerte) l’alleanza fu sempre basata esclusivamente sulle tante nostre grandi iniziative referendarie e specifici obiettivi politici del momento. Poi sostanziale allontanamento e, infine, rottura. Non da noi, ma da Berlusconi legittimamente operata e reiterata".

Gli obiettivi dei radicali "Anche oggi come ieri, con tutti, alleanze o intese (ad esempio, la Rosa nel Pugno) si sono avute con il convergere su obiettivi innanzitutto notoriamente radicali, nostri. Radicale riforma anglosassone-americana, radicale riforma della giustizia, diritti umani e nonviolenza le nostre linee portanti. Su questa base, alleanze strategiche o incontri tattici, chiunque – volendolo – ci ha incontrato e ci incontrerà, per altri importantissimi obiettivi di congiunture storiche. Una volta raggiunti, arrivederci, con affetto; e nulla più. Da federalista anti-nazionalista quale convintamente ero e sempre più sono, nel disastro non solo italiano ma anche europeo e “occidentale”, continuo – anzi, ancor meglio, torno a sentirmi, nella eventuale necessità, a ciò disponibile, pronto. Oggi m’appare comunque probabile che potrò concludere la mia già lunga esistenza, da militante e esponente storico del Partito Radicale; e ne sono colmo, commosso, felice, vivo.

Incarichi di governo "Ma resta certo teoricamente possibile - continua il leader radicale - ch’io mi trovi invece un giorno a dover “nominare” ministri; della giustizia o d’altro; così come a Emma e – sicuramente – anche ad altra o altro di noi; senza escludere di essere eletti o nominati ad altre congiunturali responsabilità istituzionali, ma certo non oggi. Oggi escluderei che sia realistico immaginarlo, accettarlo nell’attuale o altro governo Berlusconi.

Doveroso aiutare le istituzioni "Ma sono fermamente convinto - prosegue Pannella -  che sia metodologicamente necessario, democratico, dovere civile aiutare anche le istituzioni disastrate, tutte; e far durare la

legislatura più in là che possibile, se possibile fino alla fine. La "alternativa" di elezioni anticipate non è tale, ma disastrosa e sintomatica: oltre tutto, avremmo elezioni assolutamente antidemocratiche, fuori legge". 

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