Il Papa ai governi: "Difendete i cristiani". E Napolitano: "Basta persecuzioni nel mondo"

Appello del Papa a tutte le nazioni: "Di fronte alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani, non cedete allo sconforto e alla rassegnazione". E Napolitano: "Ora basta con le persecuzioni"

Il Papa ai governi: "Difendete i cristiani". E Napolitano: "Basta persecuzioni nel mondo"

Roma - Di fronte alle "minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani, ancora una volta - afferma il Papa - rivolgo un pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione". In occasione della Santa Messa di Capodanno, papa Benedetto XVI rinnova l'appello a tutti i politici a portare avanti un "difficile compito" per il quale "non bastano le parole, occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle nazioni".

L'invito del Papa a difendere i cristiani "L’umanità - ha detto il Santo Padre prima del suo 'pressante invito' a non cedere alla rassegnazione - non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non deve fare l’abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli". Il Pontefice celebra davanti a circa diecimila fedeli e nella omelia ha riproposto alcune frasi del messaggio per la 44esima Giornata mondiale per la pace, che la Chiesa vive oggi, intitolata quest’anno alla libertà religiosa.

Favorire la libertà religiosa Il Papa in particolare ha citato dal messaggio le frasi sulla "libertà religiosa elemento imprescindibile di uno Stato di diritto" e quelle sul mondo che ha "bisogno di Dio, ha bisogno di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione" di pace e ordine sociale giusto. "L’umanità - ha detto il Papa - non può mostrarsi rassegnata alla forza negativa dell’egoismo e della violenza; non deve fare l’abitudine a conflitti che provocano vittime e mettono a rischio il futuro dei popoli. Di fronte alle minacciose tensioni del momento, di fronte specialmente alle discriminazioni, ai soprusi e alle intolleranze religiose, che oggi colpiscono in modo particolare i cristiani - ha soggiunto - ancora una volta rivolgo il pressante invito a non cedere allo sconforto e alla rassegnazione". Benedetto XVI ha quindi esortato tutti a "pregare affinché giungano a buon fine gli sforzi intrapresi da più parti per promuovere e costruire la pace nel mondo". "Per questo difficile compito - ha affermato Benedetto XVI - non bastano le parole, occorre l’impegno concreto e costante dei responsabili delle Nazioni, ma Š necessario soprattutto che ogni persona sia animata dall’autentico spirito di pace, da implorare sempre nuovamente nella preghiera e da vivere nelle relazioni quotidiane, in ogni ambiente".

Bagnasco: "La pace è ostacolata" "Sono molti i segni che purtroppo sembrano ostacolare ed ostacolano il cammino della pace nel mondo", ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, commentando la strage di Alessandria d’Egitto a margine di un incontro con la Comunità di Sant’Egidio a Genova nella giornata mondiale della pace. "Però, come ricorda il Santo Padre nel suo ultimo messaggio - ha aggiunto Bagnasco - non possiamo mai rassegnarci e quindi rimanere passivi di fronte alle difficoltà e agli ostacoli".

Napolitano: "Basta con le persecuzioni" "L'attualità della libertà religiosa - è intervenuto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - è resa ancor più manifesta dagli efferati episodi di violenza e dalle persecuzioni che hanno colpito, e tuttora interessano, la Comunità cristiana in varie aree del mondo e particolarmente in Iraq. Mi unisco, in proposito, al Suo accorato appello affinchè tali forme di cruenta discriminazione abbiano a cessare, nel fermo convincimento che i diritti dell’Uomo vadano ovunque promossi, difesi e rispettati". "L’Italia - scrive Napolitano nel messaggio inviato Benedetto XVI - che si appresta a celebrare il 150mo anniversario dell’unità nazionale, può dirsi orgogliosa di considerare la libertà religiosa parte integrante della propria identità culturale. L’inviolabilità di questo diritto è stata ratificata dai padri della Costituzione repubblicana laddove, fra i principi fondamentali, è stato sancito che 'tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge'.

Nell’Italia del dopoguerra, devastata da due conflitti mondiali e segnata dal totalitarismo, veniva difatti più che mai avvertita la necessità di garantire la massima tutela delle libertà e dei diritti fondamentali dell’Uomo, al fine di assicurare al Popolo italiano un futuro di pace e di prosperità durature".

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