"Solidarietà? Non ai cinici schiavisti". Dai migranti all'energia, il piano Meloni

Comunicazione alla Camera in vista del Consiglio Ue per Giorgia Meloni, che ha riaffermato la centralità dell'Italia nello scacchiere europeo

"Solidarietà? Non ai cinici schiavisti". Dai migranti all'energia, il piano Meloni

Giorgia Meloni questa mattina si è presentata alla Camera per le comunicazioni in vista del Consiglio dell'Unione europea. Lavori iniziati con 20 minuti di ritardo a causa del traffico che ha bloccato il premier nel viaggio dalla sua abitazione a Montecitorio: "Mi scuso con Giachetti e con l'Aula per il ritardo, per un motivo di traffico che non avevo previsto. Non ho detto che è colpa di Gualtieri ma del traffico". Tanti i temi affrontati dal premier durante i lavori. Dalla guerra in Ucraina al price cap, passando per i migranti e la crisi energetica.

Il nodo dei migranti

Uno dei temi sui quali il premier ha concentrato maggiormente l'attenzione è quello dei migranti, sul quale dal suo insediamento chiede a gran voce la collaborazione dell'Europa. "La rotta del Mediterraneo centrale è stata considerata per la prima volta prioritaria in un documento della commissione Ue, non sarebbe accaduto se l'Italia non avesse posto con determinazione due questioni: il rispetto della legalità internazionale e la necessità di affrontare il fenomeno della migrazione a livello strutturale", ha detto il premier.

Nel suo discorso, Giorgia Meloni ha fatto notare come il tema della redistribuzione debba essere superato: non sarebbe necessario affrontarlo se le partenze venissero gestite in modo diverso e se si facesse un discorso concreto "sulla difesa comune dei confini esterni dell'Unione europea". Infatti, come ha spiegato il premier, "serve un quadro di collaborazione basato su flussi legali e un'incisiva azione di prevenzione e contrasto di quelli irregolari, fermando le partenze e lavorando a una gestione europea dei rimpatri".

Sono parole molto dure quelle spese dal premier sulla questione migratoria, alla luce del fatto che "l'Italia sta sostenendo l'onere maggiore di fronte al traffico di esseri umani nel Mediterraneo". Una tragedia enorme che un solo colpevole: i trafficanti. "Quando leggiamo di scontri a fuoco fra libici e trafficanti di esseri umani o degli scafisti che gettano a mare i migranti, siamo sempre più convinti che arricchire questi cinici schiavisti del terzo millennio nulla ha a che dare con il concetto di solidarietà", ha tuonato Giorgia Meloni.

La crisi energetica

Il prezzo dell'energia è uno dei temi che l'Europa deve affrontare con maggiore urgenza nelle prossime settimane per trovare risposte valide e concrete: "L'obiettivo è un percorso di sicurezza energetica e da mesi l'Italia è in prima fila per un tetto dinamico dei prezzi. Per ora la risposta della commissione europea è insoddisfacente e inattuabile". Giorgia Meloni ci ha tenuto a sottolineare che "è fondamentale porre un argine alla speculazione: la posta in gioco sull'energia è molto alta, perché definisce la capacità dell'Europa di difendere le sue famiglie e le sue imprese". Ciò che fa evitato è "un'Ue a due velocità e che prevalgano logiche unilaterali con Paesi che possono essere lasciati indietro".

Il premier ha ammonito l'Europa dall'attuare "un meccanismo per cui, all'interno dell'Unione, si può dare un grado diverso di tutela alle imprese da nazione a nazione produrrebbe una distorsione del mercato unico che non penalizzerebbe solo l'Italia ma comprometterebbe tutta l'Europa". Ciò significa che bisogna evitare di andare in ordine sparso di fronte a questa sfida, perché "non solo sarebbe un'illusione ma tradirebbe la realtà di un Europa molto diversa da quella che è stata decantata in questi anni".

I rapporti con l'Unione europea

Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera anche per sottolineare il suo impegno a ridefinire l'immagine dell'Italia come elemento chiave dell'Unione e non come Cenerentola. "L'obiettivo di questo governo è avere, piuttosto che più Europa in Italia, più Italia in Europa, in condizione di pari dignità con gli Stati membri, come si conviene a una grande nazione fondatrice", ha sottolineato il premier. Ciò significa avere voce in capitolo nel processo decisionale e "non limitarsi a ratificare le scelte a valle, ma contribuire a definire quelle scelte a monte, far sentire forte la voce della nostra nazione per indirizzare l'integrazione europea verso risposte più efficaci alle grandi sfide del nostro tempo e verso un approccio più attento ai bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese".

Il premier ha rivendicato il ruolo dell'Italia come "colonna indispensabile alla crescita economica e sociale dell'Ue, questa è l'Italia che vogliamo rappresentare al consiglio europeo".

L'obiettivo di Giorgia Meloni è quello di "dimostrare quanto l'Italia possa essere un valore aggiunto nel contesto europeo, stravolgendo la falsa narrazione di un'Italia che arrancherebbe, rappresenterebbe quasi un peso per l'Unione Europea".

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