"Un riconoscimento al valore". La proposta della Meloni per il carabiniere di Rimini

Il presidente del Consiglio ha chiesto all'Arma dei Carabinieri di sostenere le spese legali per il maresciallo che ha neutralizzato l'egiziano autore dell'aggressione di capodanno

Rilievi a Villa Verucchio
Rilievi a Villa Verucchio
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Lo scorso 31 dicembre, il maresciallo dei carabinieri Luciano Masini, militare di lungo corso con alle spalle 35 anni di servizio, è stato costretto a sparare per neutralizzare un egiziano che, armato di coltello, aveva già colpito 4 passanti nel piccolo centro di Villa Verucchio. Masini è il comandante della stazione locale e prima di attingere l'aggressore ha intimato l'alt, è indietreggiato e ha sparato 7 colpi di avvertimento. "Fermati, ma cosa stai facendo? Fermati, basta ... Ma vuoi proprio morire? Fermati per favore", sarebbero le parole pronunciate dal maresciallo mentre l'egiziano si avvicinava a lui col coltello, sibilando preghiere in arabo. Colpirlo era l'unica soluzione a sua disposizione per evitare di essere a sua volta accoltellato, magari a morte, e per evitare che potesse raggiungere altri passanti con i suoi fendenti.

"Vorrei ricordare che l'uomo aveva tentato di uccidere il carabiniere Masini e lui ha impedito che potesse accoltellare invece altri innocenti, auspico che la questione si risolva velocemente, ho chiesto di sostenere le spese legali per la difesa, e intendo chiedere al generale capo dei carabinieri di conferire un riconoscimento al valore", ha dichiarato questa mattina il presidente del Consiglio nel corso della conferenza stampa. Il maresciallo, ha sottolineato il premier, "ha fatto il suo lavoro, penso che ci dobbiamo porre il problema che spesso le forze dell'ordine temano di dover fare bene il loro lavoro, rischiando il calvario giudiziario. Penso che vada fatto un approfondimento sulle norme, per capire come porre rimedio a queste situazioni".

Quella di Giorgia Meloni è stata una presa di posizione netta al fianco del maresciallo, che tramite il suo avvocato difensore, Tommaso Borghesi, ha fatto sapere di essere "molto contento". Nella nota ha spiegato di aver "ascoltato con un profondo senso di gratitudine le parole della premier Meloni. Vorrei ringraziare le istituzioni per l'attenzione che mi hanno riservato". Il carabiniere questa mattina ascoltato le parole della presidente del consiglio quasi commosso. Dal 31 dicembre il maresciallo è indagato per eccesso colposo di legittima difesa, "un atto dovuto" spiega la procura, che però costringe il militare a sottoporsi a una lunga trafila burocratica e ad affrontare importanti spese legali per la difesa. Il maresciallo ha operato nel rispetto del protocollo, non sono state mosse alcune critiche al suo operato in quei frangenti concitati. Le indagini sono ancora in corso e non ci sono tempistiche per la chiusura, ma anche la procura, che ha visionato un video in cui sono ripresi gli attimi dell'aggressione, sostiene che non avesse altra scelta.

L'auspicio per il maresciallo è che non ci sia rinvio a giudizio. Ma fin dall'inizio ha sentito il supporto del governo, del presidente del Consiglio e di tutti i suoi concittadini, che hanno fatto una colletta per contribuire alle spese legali.

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