Milano - La scrittura Rongo Rongo dell’Isola di Pasqua come punto di partenza per le originali creazioni di 15 artisti internazionali che, attraverso video, sculture, graffiti, installazioni, hanno dato voce alle "scritture silenziose". Il dialogo fra antico e moderno esce dai confini ristretti dei saperi disciplinari e investe una più ampia concezione di cultura. Accade a Milano dove Palazzo Dugnani ospiterà Scritture silenziose, mostra ideata a Parigi da Louis Vuitton e dal team dell’Espace culturel.
Fra passato e presente "Quando sono stato a Parigi a visitare la mostra all’Espace culturel Louis Vuitton ho avvertito il bisogno di portare questo progetto a Milano, offrendo uno spazio, Palazzo Dugnani, capace di esaltarne il messaggio estetico ed etico", spiega Massimiliano Finazzer Flory, assessore alla Cultura del Comune di Milano. La mostra si inserisce all’interno del progetto Moai: journey of light con cui Louis Vuitton si impegna a richiamare l’attenzione mondiale sull’Isola di Pasqua. L’obiettivo di questo progetto è quello di proteggere il patrimonio culturale dell'isola e il suo fragile ecosistema, sostenendo la creazione di una Fondazione Rapa Nui nel 2009 e organizzando l’odissea spirituale di una statua Moai - scelta dagli abitanti e restaurata - da Rapa Nui al centro di Parigi nel 2010. La statua Moai, anima degli abitanti di Rapa Nui, arriva quale messaggero di pace, che oltrepassa il tempo e i confini, e sarà esposta per qualche giorno nel Jardin des Tuileries del Museo del Louvre.
Rivisitare l'antico L’Isola di Pasqua, o Rapa Nui, si trova a 3500 chilometri dalle coste del Sud America e fu scoperta la domenica di Pasqua del 1722 da un ammiraglio olandese. Sin da allora oggetto di soggezione e meraviglia per tutto il mondo, questa piccolissima isola, che si estende per soli 165 km² nell’oceano Pacifico, è uno dei territori più isolati del pianeta ospita una serie di enormi statue chiamate Moai. Queste statue sono la rappresentazione di antenati, diventati divinità protettrici per le generazioni che seguirono. L’Espace culturel Louis Vuitton porterà a Milano Scritture silenziose e con essa tre tavolette glifiche originarie dell’Isola di Pasqua: le tavolette Rongo Rongo. Attualmente ancora indecifrate, queste tavolette, appartenenti ai Musei Vaticani, rappresentano così le "scritture silenziose", punto di partenza e tema centrale della mostra, attorno alle quali l’Espace culturel Louis Vuitton raduna le opere di 15 artisti contemporanei fornendo prospettive differenti: Impronte, Tracce, Simboli e Scritture.
Tracce e impronte Le Impronte possono essere interpretate come espressione di un gesto, per come vengono utilizzate nei disegni e nei dripping di Ernesto Neto, nei video e nelle performance coreografiche di Robin Rhode o nei graffiti pieces creati da artisti di strada. Le Tracce riguardano le memorie di un lavoro, come nella scultura di Giuseppe Penone o nell’installazione creata dalla coppia Wade Guyton e Kelley Walker. Claude Closky allunga l’alfabeto latino aggiungendo 74 nuovi caratteri, riesplorando il potere associativo reciproco delle lettere, mentre Charles Sandison crea un mondo che è allo stesso tempo primitivo e futuristico attraverso la proiezione di combinazioni di parole entro uno spazio appositamente dedicato. Barbara Kruger utilizza immagini e parole intrecciate in un’opera creata appositamente per la cupola dell’Espace culturel Louis Vuitton e riadattata per l’installazione a Palazzo Dugnani.
Stili diversi Lawrence Weiner realizza una dichiarazione d’intenti sotto forma d’installazione murale. Ni Haifeng confronta la composizione di un sistema di scrittura di altre culture con gli scritti del pensiero predominante occidentale. Marco Nereo Rotelli trasforma i misteriosi simboli Rongo Rongo in poesia. La Scrittura, da un punto di vista musicale, viene evocata dall’opera di Idris Khan. La scrittura può essere anche imprigionata, come nelle lettere censurate dei prigionieri di Guantanamo, radunate da Jenny Holzer o può creare una testimonianza biografica intima, come nella neon art e nei tessuti ricamati di Tracey Emin. Per Joseph Kosuth l’arte è semplicemente linguaggio: una definizione della parola estrapolata dal dizionario è sufficiente per spiegare il concetto artistico.
LA
Palazzo Dugnani, via Manin, 2
Dal 24 settembre al 31 ottobre 2009
Da martedì a domenica dalle 9:30 alle 19:30
Lunedì dalle 14:30 alle 19:30
Ingresso libero
Visite guidate gratuite
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.