Milano - Serve il Pazzo per non sciupare il match ball. L'ex doriano stende il Lecce e lancia l'Inter a -2 dal Milan. Il campionato, più aperto che mai, vivrà una giornata di passione pura con il derby di Milano in programma alla ripresa, il 2 aprile. Al gol di Pazzini Leonardo esulta come se avesse vinto una finale di Champions e con il suo entusiasmo trascina la squadra a una vittoria chiave nella rincorsa al titolo. E con il successo nel posticipo sulle prime irrompe il Napoli. Dopo un primo tempo brutto e bloccato gli uomini di Mazzarri si riversano nella metà campo del Cagliari. Vantaggio su rigore con Cavani. Ma poco dopo pareggiano i sardi con Acquafresca. Ancora l'uruguaiano, imbeccato da Hamsik, sigla il gol della vittoria. Il San Paolo urla di gioia: per lo scudetto c'è anche il Napoli. Nelle zone alte resta a banchettare l'Udinese di Guidolin. Poco più che una formalità lo scontro con il Catania: 2-0 e via andare, 56 punti e Lazio raggiunta. Pozzo vuole la Champions. Torna alla vittoria una brutta Juve (2-1 al Brescia), pareggio spettacolo tra Fiorentina e Roma. In coda Chievo e Parma fanno un bel passo avanti inguaiando rispettivamente il Bari (definitivamente, ormai) e la Sampdoria, in crisi nera.
L'urlo di Leonardo Un primo tempo così così. Ma è l'avvio di ripresa a stendere il Lecce. Pazzini stoppa spalle alla porta al limite dell'area. Controlla di petto (i maliziosi ci vedono un tocco di braccio), girata e destro in acrobazia che sbatte sul prato e trafigge Rosati. Crolla la diga di De Canio che fin lì aveva contenuto bene i nerazzurri e aveva provato a colpire in contropiede. E nel finale serve il miglior Julio Cesar (dopo le due papere in Champions con il Bayern) per negare il pareggio a Bertolacci, liberato da Olivera nel cuore dlel'area. Leonardo può urlare di gioia e guardare con fiducia al derby. Cercando anche di sfatare un tabù. E' vero che la panchina era quella rossonera, ma da allenatore il brasiliano nella stracittadina ha sempre perso e senza mai segnare (4-0 e 2-0 contro Mourinho).
Bianconeri in festa Non fa più notizia l'Udinese di Guidolin. Il rullo compressore friulano continua a proporre il miglior calcio d'Italia e, soprattutto, a vincere. La vittima di giornata è il Catania di Simeone. Vincono 2-0 i bianconeri. Apre Inler pochi minuti dopo il fischio d'inizio e chiude Di Natale, nella ripresa, dal dischetto. Il "vecchio" Totò tocca quota 25 reti, sempre più capocannoniere. E l'Udinese resta in alto in classifica: quarto posto, quota 56, a 6 punti dalla capolista. La Champions non è poi così un miraggio. Nel gruppo di testa batte (finalmente) un colpo anche la Juve. Krasic con un gran destro regala il vantaggio, ma il Brescia sfrutta un errore difensivo e prima dell'intervallo agguanta il pari con Eder. Del Neri è livido, la sua panchina traballa. L'Olimpico non gli risparmia fischi, urla e contestazioni assortite. Serve una magia di Del Piero, cuore di capitano, per vincere e zittire i critici (per quanto però?). Alex se ne va in slalom a metà ripresa e con il suo sinistro trova l'angolino basso che vale il 2-1 sul Brescia. Iachini mastica amaro: i suoi giocano bene con le grandi, ma non trovano mai i tre punti decisivi in chiave salvezza.
Spettacolo a Firenze, Totti 201 Più che un brunch è un'abbuffata. Fiorentina e Roma se le danno di santa ragione per accaparrarsi i tre punti nell'anticipo dell'ora di pranzo. Botta e risposta, colpo su colpo. Con un immenso Totti che segna le sue reti numero 200 e 201 in serie A per rispondere al doppio allungo viola, prima con Mutu e poi con Gamberini. Sfortunata la squadra di Mihajlovic. Per due volte le conclusioni dei suoi, un colpo di testa sempre del romeno e una sventola di sinistro di Vargas, vengono bloccate dalla traversa. Soddisfatto invece Montella che vede i suoi in salute e brillanti, specialmente il capitano alla seconda doppietta consecutiva, cogliere il quarto risultato positivo della sua gestione (ancora nessuna sconfitta).
Acque agitate A metà classifica compiono il passo decisivo per la tranquillità Bologna e Genoa. Al Dall'Ara passa in vantaggio la squadra di Malesani con il solito Di Vaio (rete viziata da un controllo di mano del capitano bolognese). Ma il Grifone prima dell'intervallo trova il pareggio con Dainelli, bravo a ribattere in rete la respinta di Viviano sul suo colpo di testa. Nella ripresa entrambe le squadre rossoblù provano a vincerla, ma finisce 1-1. Altro scatto in avanti quello del Chievo. La squadra di Pioli soffre tremendamente il Bari al San Nicola. Fino al 37' i veronesi non vedono mai la porta, anzi a Sorrentino fischiano le orecchie in più di un'occasione. Poi un'errore della difesa barese libera Pellissier che ringrazia e batte Gillet. Ghezzal su rigore sigla il pari, ma Moscardelli non si accontenta e realizza il 2-1. Sempre più inguiata la squadra di Mutti, ultima a quota 17. Il Parma vince a Marassi e supera la Sampdoria. Crisi nera per i blucerchiati, alla quarta sconfitta consecutiva in casa. Segna Zaccardo di testa. E Maccarone nel finale calcia alle stelle il rigore (generoso) che valeva il pari. Nemmeno con Cavasin la Samp riesce a vincere.
Risultati Bari-Chievo 1-2, Bologna-Genoa 1-1, Inter-Lecce 1-0, Juventus-Brescia 2-1, Sampdoria-Parma 0-1, Udinese-Catania 2-0, Napoli-Cagliari 2-1, Fiorentina-Roma 2-2, Lazio-Cesena 1-0, Palermo-Milan 1-0.
Classifica Milan 62, Inter 60, Napoli 59,
Udinese 56, Lazio 54, Roma 50, Juventus 45, Palermo 43, Fiorentina 41, Bologna 40, Cagliari e Genoa 39, Chievo 35, Parma e Catania 32, Sampdoria 31, Cesena 29, Lecce 28, Brescia 26, Bari 17. Bologna 3 punti di penalizzazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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