I punti chiave
La regina Elisabetta ha passato la sua intera esistenza a rispettare il protocollo, a mostrarsi imparziale come la tradizione e la legge richiedono a ogni sovrano britannico. In privato, però, le cose erano molto diverse e la defunta sovrana poteva lasciarsi andare a commenti più aderenti al suo pensiero. Elisabetta II sapeva essere, ci dicono le fonti, piuttosto spiritosa e ironica quando esprimeva un’opinione. Perfino sarcastica e incline a un certo umorismo nero, come riporta un nuovo libro, secondo il quale Sua Maestà avrebbe espresso una battuta velenosa contro uno dei primi ministri forse meno amati del suo lungo regno: Boris Johnson.
“Quell’idiota”
Gli ultimi giorni della regina Elisabetta sarebbero stati “felici”, ha rivelato un cortigiano nel libro Out, scritto dal giornalista del Sunday Times Tim Shipman e in uscita il 21 novembre 2024. Sua Maestà avrebbe dato l’addio al mondo non con tristezza, né con rimpianto, ma con l’ironia e la vivacità che avrebbero caratterizzato tutta la sua vita.
In merito il cortigiano ha raccontato al giornalista anche un aneddoto sorprendente: due giorni prima di morire la regina Elisabetta, durante un incontro privato con i familiari e alcuni membri dello staff, avrebbe menzionato l’ex primo ministro Boris Johnson. Quest’ultimo si era recato a Balmoral il 6 settembre 2022, proprio 48 ore prima della dipartita della Regina, per formalizzare le sue dimissioni.
La battuta di Elisabetta II, però, sarebbe stata tutt’altro che gentile e premurosa nei confronti di Johnson. In un estratto del libro, pubblicato sul Times, Shipman ha scritto: “Il cortigiano mi ha confidato che quando Johnson venne citato la Regina, con sguardo malizioso, disse: ‘Beh almeno ora non sarà quell’idiota a organizzare il mio funerale”. Poi la Regina avrebbe aggiunto: “Ritengo che sarebbe più adatto al palcoscenico” che alla politica.
Una battuta al vetriolo
Un commento spietato, quello che la regina Elisabetta avrebbe espresso di fronte a familiari e cortigiani. Queste (presunte) parole, però, ci dicono anche qualche altra cosa sulla sovrana. Sembra di intuire che Sua Maestà fosse consapevole del fatto che il suo tempo stesse per finire ma, almeno in apparenza, non temesse la morte. Al contrario, appariva decisa ad andare avanti, a essere se stessa fino all’ultimo, dicendo ciò che pensava nel modo che più riteneva adeguato.
Non è raro, infatti, vedere persone che ammorbidiscono alcune loro posizioni sentendo la morte ormai vicina (sebbene sia giusto puntualizzare che le motivazioni possono essere tra le più disparate, non si tratta necessariamente di mancanza di coraggio). Non sarebbe stato il caso della regina Elisabetta la quale, anzi, avrebbe mostrato coerenza e determinazione. A quanto pare, infatti, la sovrana non avrebbe mai avuto una grande simpatia nei confronti di Johnson e non avrebbe mai appoggiato la sua linea politica. In particolare il compimento della Brexit, pur rimanendo neutrale come il suo ruolo prescrive.
In ogni caso la rivelazione del libro di Shipman suona come una sorta di risposta al libro di Johnson, “Unleashed”, uscito lo scorso 10 ottobre. Nell’opera l’ex premier, violando il protocollo, ha raccontato che la monarca non sarebbe deceduta a causa della “vecchiaia”, come riportato nel certificato di morte: “Sapevo da più di un anno che [la Regina] soffriva di una forma di cancro alle ossa e i suoi dottori erano preoccupati che in qualunque momento potesse verificarsi un rapido declino”.
Johnson rivelò anche le impressioni che gli aveva lasciato l’ultimo incontro con Elisabetta II, avvenuto proprio il 6 settembre 2024: “Appariva pallida e curva, aveva lividi scuri sulle mani e sui polsi, probabilmente a causa delle flebo e delle iniezioni. Ma la sua mente era assolutamente indenne dalla malattia e di tanto in tanto, durante la nostra conversazione, ancora mostrava quell’ampio, bianco sorriso di una bellezza rasserenante”.
Chissà se dietro a quell'espressione
rassicurante ed educata si celava davvero un’anima più sarcastica. Uno spirito malizioso che ridacchiava tra sé pensando, sollevato, di essere scampato al “pericolo” di farsi organizzare il funerale da Johnson.
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