Mohamed al-Fayed, morto a 94 anni il 30 agosto 2023, avrebbe stuprato più di 150 donne, riuscendo sempre a farla franca grazie al suo incredibile potere. Un documentario della Bbc ha portato alla luce questa terrificante vicenda, a cui ora si aggiunge un altro tassello: la regina Elisabetta sarebbe stata al corrente delle indagini sull’imprenditore e avrebbe informato Lady Diana, che aveva appena iniziato una relazione con il figlio di al-Fayed, Dodi.
Il documentario contro al-Fayed
Lo scorso 19 settembre è esplosa una vera e propria bomba mediatica: la Bbc ha mandato in onda il documentario “Al-Fayed. Predator at Harrods”, durante il quale venti donne hanno accusato il miliardario, morto lo scorso anno, di stupro. A quanto pare al-Fayed avrebbe commesso atrocità per decenni, del tutto indisturbato, grazie a una sorta di rete protettiva basata su bugie, inganni, minacce e corruzione.
Dopo la messa in onda del documentario altre donne si sono fatte avanti, denunciando di aver subìto le stesse violenze. Da 20 le presunte vittime sono diventate più di 150. Secondo le ricostruzioni della Bbc gli stupri sarebbero avvenuti tra il 1985 e il 2010, ovvero quando Mohamed al-Fayed era il ricchissimo e potente proprietario dei grandi magazzini Harrods, dell’Hotel Ritz e della squadra di calcio Fulham FC. Le donne aggredite sarebbero ex dipendenti di Harrods abusate sessualmente in diverse proprietà del magnate, da Londra a Parigi, da Abu Dhabi a Saint Tropez. Tutte sarebbero state messe a tacere con la minaccia del licenziamento.
La Bbc ha rivelato in un articolo dello scorso 19 settembre: “Il proprietario di Harrods faceva regolari visite agli enormi piani vendita del grande magazzino e identificava le giovani commesse che trovava attraenti, le quali in seguito sarebbero state promosse e mandate a lavorare nei suoi uffici ai piani superiori”. L’uomo avrebbe scelto sempre ragazze giovani, con problemi economici e famiglie difficili alle spalle, “belle, bionde e snelle”, secondo il documentario. Una donna ha ricordato in proposito: “Eravamo tutte così spaventate. Lui coltivava attivamente la paura”.
Mohamed al-Fayed venne denunciato nel 2008 e nel 2015, ma le accuse non arrivarono mai in tribunale. I grandi magazzini Harrods, oggi di proprietà della Qatar Investment Authority, cioè il fondo sovrano del Qatar, si sono scusati per il presunto comportamento dell’ex proprietario, sottolineando la distanza tra la vecchia e la nuova gestione. Tuttavia il gruppo Justice for Harrods Survivors starebbe preparando una denuncia contro il grande magazzino poiché, come ha spiegato l’avvocato delle vittime, Dean Armstrong, “non è possibile che l’organizzazione non fosse a conoscenza della condotta di quest’uomo”. Non solo. Secondo alcune testimonianze alcuni dei complici del miliardario lavorerebbero ancora lì, custodendo gelosamente i terribili segreti del loro passato.
“La regina Elisabetta informò Lady Diana”
Non è mai stato un mistero per nessuno l'ambizione di Mohamed al-Fayed di diventare amico della royal family. Un pensiero fisso, “un’ossessione”, come lo definiscono i giornali, che avrebbe spinto il proprietario di Harrods, come ha ricordato Rai News, a sponsorizzare le gare di cavalli a Windsor pur di farsi notare dalla regina Elisabetta, sedersi accanto a lei e conoscere la popolarissima Lady Diana.
Quando quest’ultima e Dodi al-Fayed iniziarono a frequentarsi, nell’estate del 1997, circolavano diverse voci sulla reputazione del miliardario Mohamed. L’amicizia tra la principessa e il figlio del magnate, poi diventata una vera e propria love story, insospettì il capo della scorta dei Windsor, Dai Davies, il quale decise di raccontare i suoi dubbi a Lord Robert Fellowes, il segretario privato della regina Elisabetta.
L’uomo informò Sua Maestà prima che Diana partisse per la vacanza con la famiglia al-Fayed, durante la sua ultima estate prima del tragico incidente mortale. La sovrana avrebbe fatto sapere immediatamente le notizie all'ex nuora. A questo punto la storia diventa più nebulosa: la principessa potrebbe non aver creduto o non aver voluto credere alle storie su Mohamed al-Fayed.
Anche l’allora direttore di Vanity Fair, Henry Porter, avrebbe tentato di avvisare Lady D, temendo
che potesse diventare vittima dei possibili ricatti del magnate. Proprio quell’estate, infatti, la sua rivista aveva condotto un’inchiesta sui presunti abusi, ma sembra che anche questi avvertimenti siano caduti nel vuoto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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