"Nessuna calunnia al Codacons". Il gup di Roma proscioglie Fedez dalle accuse

Termina così la disfida tra l'associazione dei consumatori e il rapper, che nel 2000 si scambiarono accuse reciproche in merito alle raccolte per il Coronavirus

"Nessuna calunnia al Codacons". Il gup di Roma proscioglie Fedez dalle accuse
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Nuova vittoria giudiziaria nella disfida giudiziaria tra Fedez e il Codacons. Il gup di Roma ha prosciolto il rapper dall'accusa di calunnia nei confronti dell'associazione dei consumatori. Il caso è nato nel 2020, ad aprile. L'Italia era nel pieno della pandemia di Coronavirus, gli ospedali erano al collasso e le iniziative benefiche si susseguivano per racimolare fondi per aiutare la cura dei pazienti. Chiara Ferragni e Fedez aprirono la propria raccolta su un sito di foundraising e fu un successo, che però venne messo nel mirino del Codacons per alcuni elementi poco chiari. A quel punto, il rapper decise di sporgere a sua volta querela contro l'associazione dei consumatori, che lo denunciò per diffamazione per alcuni contenuti social pubblicati sui suoi canali social.

Nello specifico, il cantante accusò il Codacons, e di conseguenza il suo presidente, Carlo Rienzi, di aver pubblicato sul sito internet dell'associazione un banner che, a suo giudizio, era ingannevole, che spingeva gli utenti a credere che le donazioni sarebbero andate a un fondo Covid quando non era così. Il presidente del Codacons decise di procedere contro il rapper che, si legge nelle carte, "accusava falsamente il Rienzi di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet de Codacons".

Nella sua denuncia, Fedez accusò Rienzi di averlo diffamato in comunicato stampa del marzo 2020 e in diversi video pubblicati su YouTube, ma le accuse nei confronti dell'associazione, mosse da Fedez, sono state successivamente archiviate. Secondo il giudice, infatti, il Codacons in quell'occasione agì correttamente e non venne rilevata alcuna "pubblicità ingannevole, rilevando che nei banner si faceva esplicito riferimento a supporto del Codacons per al battaglia dei cittadini sul Coronavirus, rilevando, appunto, che tale è l'oggetto e la destinazione dell'associazione". A quel punto, il Codacons agì contro il rapper ma oggi il gup ha deciso per il proscioglimento.

Pari e patta tra i due contendenti, che dopo essersi denunciati e affrontati in diverse sedi, pochi mesi fa hanno deciso di raggiungere un armistizio, firmando una tregua dalle ostilità.

Dallo scorso aprile, quando il rapper e il presidente del Codacons sono stati a Taranto per una manifestazione contro l'Ilva, i rapporti tra le parti sembrano essersi distesi e non ci sono più stati comunicati e "dissing", come si usa tanto in questo periodo.

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