Carlo Conti e la Rai non hanno avuto neppure il tempo di annunciare l'inizio dei lavori per la realizzazione del prossimo festival di Sanremo che già sono arrivati i primi problemi e le prime polemiche. Se da una parte qualcuno ha storto il naso per l'incarico (di conduttore e direttore artistico) affidato al presentatore toscano, dall'altro Striscia la notizia ha subito gettato benzina sul fuoco delle polemiche, tornando a parlare della fantomatica convenzione Rai - Comune di Sanremo per la concessione dell'uso esclusivo del marchio festival di Sanremo.
Sanremo, l'accordo Rai-Comune
Lo scorso novembre la giunta comunale di Sanremo ha approvato una convenzione biennale con la Rai per l'utilizzo del marchio per lo svolgimento del festival della Canzone italiana. Un accordo che, secondo quanto si legge nel documento, è valido solo per Sanremo 2024 (svoltosi a febbraio scorso) e Sanremo 2025. Accettando l'incarico, però, Carlo Conti ha firmato per ben due edizioni (2025 e 2026) senza che ci sia la certezza che il festival rimanga ancora alla Rai. Così l'inviato di Striscia Pinuccio è partito all'assalto: "La convenzione tra Comune di Sanremo e Rai scade fra un anno. Allora perché hanno fatto il contratto di due anni a Carlo Conti, se ce l'hanno per un anno, e tutto con i soldi nostri?". Ma la questione è decisamente più complessa.
Il ricordo al Tar dell'etichetta JE
Da sempre si dibatte sull'utilità di stipulare un bando pubblico per la concessione dell'uso esclusivo del marchio festival di Sanremo visto che Rai e Comune di Sanremo sono enti pubblici. È anche vero che il sodalizio tra la rete nazionale e l'amministrazione sanremese dura da ormai 74 anni e l'evento è sempre andato in onda sui canali Rai. Ma il festival di Sanremo fa gola a molte altre emittenti televisive e in ballo ci sono anche diritti economici che hanno portato l'etichetta discografica JE - guidata da Sergio Cerruti presidente dei discografici italiani - a fare ricorso al Tar contro il Comune di Sanremo e la Rai proprio sulla concessione dell'uso in esclusiva del marchio "Festival della Canzone Italiana".
Stop al festival di Sanremo 2025?
Ricollegandosi a questo Striscia la notizia ha ricordato che a luglio il Tar potrebbe pronunciarsi in merito e bloccare anche il festival di Sanremo 2025. Non solo. "Da fonti certe sappiamo che qualcuno potrebbe rivolgersi alla Commissione Europea perché il Festival non va a bando", ha spiegato Pinuccio nel servizio mandato in onda da Striscia nell'ultima puntata.
"Nella convenzione si parla di progetto programma, ovvero che la Rai ogni anno deve fare un progetto da presentare in Comune che poi lo deve validare. Quindi non c'è esclusività della Rai", ha concluso Pinuccio.
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