Uno degli aspetti più affascinanti del Natale sono le tradizioni, sia quelle legate ai diversi Paesi del mondo, sia quelle familiari. In entrambi i casi queste abitudini sono fondamentali per rafforzare il senso di coesione, di appartenenza, di identità. Anche le royal family europee hanno delle consuetudini natalizie, spesso secolari. Alcune sono davvero molto curiose e originali. Tra tutte spiccano quelle dei Windsor, molto conosciute e analizzate ogni anno. Tuttavia le monarchie del nostro continente ne custodiscono diverse che nulla hanno da invidiare a quelle seguite dai parenti di Carlo III e ci aiutano a scoprire qualcosa in più sulla Storia, sul “carattere” di tali istituzioni e sulle loro nazioni di provenienza.
I regali alla Vigilia, la colazione separati
Il Natale della royal family britannica è scandito da appuntamenti e consuetudini ben precise, a cui Carlo III è molto legato. Tra queste vi è l’uso di scambiare i regali alle 18 in punto del 24 dicembre, dopo aver preso il tè, (altro rituale irrinunciabile per gli inglesi, sebbene non legato alle Festività). Fu la regina Vittoria a inaugurare questa consuetudine di origini tedesche, un omaggio al marito, il principe consorte Alberto, nato e cresciuto in Germania. I doni vengono sistemati su un tavolo coperto da una tovaglia di lino bianco, nella White Drawing Room. Ogni membro della famiglia trova i propri regali in una porzione di tavolo delimitata da un biglietto con il nome.
Quest’usanza, però, avrebbe subìto dei cambiamenti, come ammise Kate durante il programma a Berry Royal Christmas (2019): “La tradizione della famiglia di William, ora, è quella di aprire un solo regalo alla Vigilia di Natale, il che è davvero adorabile”. Dobbiamo supporre, di conseguenza, che gli altri doni vengano aperti il 25 dicembre, come di solito fanno, invece, i cittadini britannici. Sembra anche che Kate non sia particolarmente entusiasta della tradizione di origini tedesche della royal family. Al contrario, starebbe pensando di apportare qualche cambiamento per le nuove generazioni quando sarà Regina consorte.
Secondo l’Express, infatti, la principessa troverebbe “strano” lo scambio di doni il 24 dicembre (sebbene la stessa tradizione sia seguita anche dai reali di Spagna al Palazzo della Zarzuela) e avrebbe intenzione di spostarlo definitivamente al 25 dicembre, per rendere il Natale più “britannico”. Visto che la royal family avrebbe già iniziato a modificare l’uso in maniera spontanea, non dovrebbe essere complicato per la principessa dar vita a una nuova tradizione. Secondo un insider avrebbe già iniziato con i suoi figli: “Potete scommettere quanto volete che [William e Kate e i bambini] apriranno i loro regali il giorno di Natale”.
La mattina di Natale, poi, i Windsor fanno colazione alle 9 in punto, ma separati, come spiegò nel 2017 l’ex cuoco della regina Elisabetta, Darren McGrady, al Daily Mail: “Il giorno di Natale le signore optano generalmente per una colazione leggera, frutta a pezzi…pompelmo, pane tostato e caffè…Gli uomini Windsor, invece, alle 8:30 scendono al piano di sotto, nella sala da pranzo, per una colazione sostanziosa con uova, bacon, funghi, aringhe affumicate e rognone alla griglia…” prima di recarsi a messa alle 11 alla St. Mary Magdalene Church. Non è chiara l'origine di quest’uso, ma a quanto pare la royal family lo rispetterebbe ancora.
Cartoline e regali per lo staff
Il Daily Mail ha specificato che le innovazioni introdotte nei riti natalizi royal sono ancora poche e di minimo impatto: “Il Natale della Royal Family è a malapena cambiato negli ultimi cento anni. Tutta [la famiglia] preserva la tradizione e non vede alcuna ragione per cui le cose dovrebbero cambiare con il tempo che passa”.
Carlo III ha già consegnato 1450 pudding ai membri dello staff del Palazzo (la regina Elisabetta ne donava 1500, come ha ricordato il sito Birmingham Live e li ordinava sempre nella catena di supermercati Tesco, per 6 sterline ciascuno). Ha firmato insieme a Camilla 850 cartoline natalizie per i Capi di Stato, i leader del Commonwealth, i politici, i familiari e gli amici. A questo proposito va detto che il Re e la Regina non scrivono mai i loro nomi sulle card nello stesso istante. Non dobbiamo immaginarli seduti alla scrivania uno accanto all’altro con una montagna di cartoline. Prima le firma il sovrano, in un secondo momento vengono passate alla Regina affinché apponga il suo autografo.
Doni per Babbo Natale
Nel Principato di Monaco i figli dei principi Alberto e Charlene, i gemelli Jacques e Gabriella, portano avanti una simpatica tradizione: “Lasciano sempre un bicchiere di latte e biscotti [per Babbo Natale] e anche acqua ed erba per le sue renne", ha svelato la principessa Charlene a Point De Vue nel 2019. “[I bambini] credono fortemente a Babbo Natale, contano i giorni che mancano alla sua discesa lungo il camino”.
È passato qualche anno dall’intervista, forse la fiducia dei gemelli in Babbo Natale si sarà indebolita o sarà scomparsa del tutto, ma lasciare del cibo in segno di ringraziamento rimane una tradizione seguita da molti bambini non solo nel Principato, ma nel mondo. Charlene ha poi raccontato che il 25 dicembre inizia con “il calpestio di piedini, i bimbi impazienti di aprire i loro regali e i cani che abbaiano. Ci riuniamo intorno all’albero. Quando mio marito è con Jacques e Gabriella è al settimo cielo e vuole sempre indossare qualcosa di natalizio per l’occasione”.
Nel pomeriggio, invece, i principi guardano la televisione, mentre i gemelli giocano con i loro cugini e amici con i giocattoli nuovi. Durante queste ore insieme il caos è ai massimi livelli. Charlene ha rammentato di aver inavvertitamente “calpestato alcuni supereroi, ma provo a riparare anche gli altri, a trovare quelli che i cani hanno nascosto o recuperare [il giocattolo] di Superman lanciato dal balcone per vedere se ‘sa volare’. È anche necessario rimontare alcuni giocattoli, cosa che può portare via un po’ di tempo e causare lacrime d’impazienza”. La principessa ha sempre a portata di mano colla, nastro adesivo e cassetta degli attrezzi. Nonostante questo, però, ancora “cerco di capire perché alcune cose, semplicemente, non vogliono funzionare”.
I Nisser della tradizione danese
La regina Margrethe di Danimarca, che ha abdicato in favore del figlio Frederik il 14 gennaio 2024, ha l’abitudine di confezionare degli elfi di carta e di nasconderli in diversi angoli del Palazzo, per esempio dietro le tende o i candelabri. I membri della sua famiglia, in una specie di caccia al tesoro, devono trovarli e riunirli.
Dal 2016, ha riportato il Daily Mail, l’ex sovrana ha anche inaugurato la tradizione del Calendario dell’Avvento digitale: ogni giorno vengono mostrati gli elfi ritrovati e narrato un racconto che li vede protagonisti insieme a un Angelo del Natale. Di solito le avventure raccontate hanno un preciso legame con la storia della Danimarca.
Questi folletti fanno parte del folklore scandinavo associato al Natale: si chiamano “nisser” e sono vestiti secondo la moda del XIX° secolo. Ben riconoscibili dai cappelli a punta rossi, sono presenti in tutte le case e i negozi della nazione. Sono considerati dei piccoli protettori delle dimore, ma hanno un carattere vendicativo e dispettoso.
Il libro di San Nicola
La famiglia reale olandese rispetta la tradizione di Sinterklaas, ovvero San Nicola. Proprio come nel caso del nostro Babbo Natale c’è un legame diretto tra questa figura del folklore e la storia del vescovo di Myra (oggi Turchia). Tuttavia la tradizione olandese differisce dalla nostra in un punto fondamentale: i bambini ricevono i loro doni la sera del 5 dicembre, ovvero la vigilia della festa dedicata a San Nicola.
Inoltre l’iconografia di Sinterklaas è particolare e ricorda in maniera inequivocabile San Nicola: infatti l’anziano signore dalla lunga barba bianca e dall’età indecifrabile indossa sempre un abito vescovile, un mantello rosso, una mitra dello stesso colore, un anello di rubino e il pastorale (il bastone o vincastro pastorale con la punta arricciata). Porta sempre con sé un libro rosso su cui sono scritti i nomi dei bambini che sono stati buoni durante l'anno.
Natale in Svezia
Lo scorso 21 dicembre la principessa Victoria di Svezia ha condiviso su Instagram il video di una delle sue tradizioni natalizie preferite: l’accensione delle candele. Un gesto che simboleggia la luce nell’oscurità, ma anche nel freddo inverno del Nord Europa. Nelle case svedesi è anche abitudine accendere una candela ogni domenica d’Avvento.
Le candele sono strettamente connesse alla figura di Santa Lucia, protettrice della vista, molto amata nella nazione. In suo onore, in Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca ogni 13 dicembre si svolge una processione di donne guidata da una ragazza scelta per impersonare la santa. Ognuna di loro porta una candela accesa in mano.
Auguri dalla Giordania
Questa è una tradizione natalizia che non arriva dall’Europa, bensì dall’altra sponda del Mediterraneo e da una sovrana araba e musulmana Ogni anno la regina Rania di Giordania ricorda di fare gli auguri di Natale a tutti cristiani del mondo, a partire da quelli che vivono nel Vicino e nel Medio Oriente.
Quest’anno, lo scorso 16 dicembre, la moglie di Re Abdallah si è recata nel convento del Rosary Sisters Visitation Home, ad Amman, un luogo sereno e tranquillo che ospita le suore più anziane.
Oltre ad augurare un felice Natale la Regina ha parlato con le monache della terribile situazione a Gaza. Nel post Instagram dedicato alla visita Rania ha scritto: “Pregando per la pace nella Terra Santa, [auguro] a tutti un buon Natale”.
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