La modella, nonché ex moglie del campione del mondo di Formula Uno del 2009 Jenson Button, Jessica Michibata (pseudonimo di Jessica Celeste González Almada) è finita nei guai in Giappone a causa dell'accusa di possesso di sostenze stupefacenti.
L'arresto
Stando a quanto riferito dalla stampa locale, la 38enne argentino-giapponese è stata tratta in arresto lo scorso lunedì 21 marzo per presunto possesso di Mdma dagli uomini della polizia metropolitana della capitale del Sol Levante. La droga psicoattiva sarebbe stata rinvenuta dagli agenti all'interno di un pacco che era stato recapitato proprio alla camera di albergo in cui Jessica Michibata stava alloggiando insieme a un altra persona, presumibilmente un conoscente della donna. Nonostante il rinvenimento effettuato dai poliziotti all'interno della stanza di un hotel sito nel centro di Tokio, secondo quanto riferito sia dal The Mainichi che dal Japan Times, la modella avrebbe respinto tutte le accuse rivoltele.
Cosa è accaduto
L'origine dei sospetti nei confronti del personaggio televisivo locale deriva dall'intercettazione di un pacco contenente ecstasy da parte di un addetto alla dogana. Dopo aver verificato che si trattasse della droga sintetica, con l'obiettivo di comprendere se la destinataria fosse a conoscenza o meno del fatto che stesse arrivando un pacco per lei, gli investigatori hanno provveduto ad autorizzare la consegna. Consegna che era prevista proprio nella camera di albergo dove Jessica Michibata stava dimorando.
Quando la 38enne ha accettato il pacco, gli investigatori del dipartimento di polizia metropolitana di Tokio sono entrati in azione e hanno fatto scattare le manette ai polsi della presunta responsabile. Ad essere arrestato anche l'uomo che in quel momento si trovava nella sua stessa camera.
L'eco della notizia ha raggiunto, ovviamente, anche gli Stati Uniti d'America, Paese in cui l'ex moglie di Jenson Button vive con una figlia di nome Joy. L'agenzia di modelle "Revive", a cui la stessa donna è legata, si è vista costretta a rilasciare un comunicato a causa del grande clamore prodotto dall'arresto. "Vogliamo scusarci con tutti per qualsiasi preoccupazione che le segnalazioni di Jessica Michibata, che appartiene alla nostra azienda, hanno causato", si legge infatti nella nota ufficiale della società.
"Almeno per il momento non siamo in grado di contattarla e stiamo raccogliendo informazioni per confermare i fatti", prosegue il comunicato di "Revive". "Dato che l'episodio è sotto inchiesta da parte della polizia, ci impegneremo a rivelare ulteriori dettagli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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