Ad un anno di distanza dalla sua scomparsa, un esplosivo documentario della BBC, accusa Mohamed Al-Fayed, padre di Dodi, l'ultimo compagno di Lady Diana, ed ex proprietario dei grandi magazzini Harrods, di aggressione sessuale verso molte dipendenti. L'uomo, morto a 94 anni nell'agosto 2023, si sarebbe macchiato di questi reati tra il 1994 e il 2010.
Più di venti lo denunciano
Nel lungo filmato trasmesso mercoledì sera dalla BBC, viene rivelato che dopo la sua morte, più di 20 dipendenti hanno denunciato abusi sessuali e di non averlo fatto prima per paura della "cultura del terrore" messa in atto dai vertici di Harrods quando Al-Fayed era proprietario. Ascoltate, alcune delle donne hanno rivelato di essere state costrette inoltre ad esami medici invasivi ed essere state sottoposte a test per malattie sessualmente trasmissibili con i risultati inviati direttamente al magnate.
Le presunte vittime intervistate nel documentario intitolato "Al Fayed: Predator at Harrods", hanno descritto in maniera vivida i presunti stupri, sottolineando come, nonostante l'azienda ne fosse al corrente, nessuno sia intervenuto per aiutarle, al contrario tutto sarebbe stato insabbiato.
Le presunte aggressioni
Da quanto riportato le presunte aggressioni non sarebbero avvenute soltanto a Londra nell'appartamento di Mayfair di Al-Fayed, ma anche a Parigi all'hotel Ritz, sempre di proprietà del magnate, a St Tropez in Francia ad Abu Dhabi e negli Emirati Arabi Uniti. Una delle dipendenti ha raccontato di essere stata violentata dopo aver finito il proprio turno serale di lavoro a Londra. "Ho provato a rifiutare in tutti i modi - ha spiegato nel documentario - ma lui non si è fermato". Un'altra donna ha raccontato di essere stata violentata ancora adolescente sempre nell'appartamento di Mayfair: "Mohamed Al Fayed era un mostro, un predatore sessuale senza alcuna morale, ma la filosofia dell'azienda era di fare tutto quello che ci veniva chiesto. Se se l'azienda ci diceva: 'devi saltare in alto" nessuno poteva rifiutare, anzi tutti dovevamo dire: 'quanto in alto?'.
I viaggi di lavoro
Una delle vittime è stata l'assistente personale di Al-Fayed dal 2007 al 2009 e ha raccontato come il suo comportamento diventasse ancora più aggressivo durante i viaggi di lavoro all'estero. Ha dichiarato di essere stata violentata a Villa Windsor nel Bois de Boulogne di Parigi, l'ex residenza di re Edoardo VIII e di sua moglie Wallis Simpson.
Ha spiegato come molto spesso lo ritrovava nella sua camera da letto e nonostante i suoi rifiuti "si infilava dentro e saliva sopra di me. Io non riuscivo proprio a muovermi. Mohamed Al-Fayed era uno stupratore seriale". In generale tutte le donne intervistate hanno ricordato la loro assoluta impotenza nei confronti di un uomo così influente: "Aveva così tanti soldi e tante persone che lo aiutavano, dai dottori alle guardie del corpo, al team di legali, che mi sentivo completamente impotente davanti a lui - ha raccontato una delle vittime alla giornalista Emma Barnett -. Anche se fossi andata alla polizia cosa avrebbero fatto? Era la mia parola contro la sua".
Una di queste che aveva minacciato di raccontare tutto, era stata subito costretta dall'azienda a mettersi in malattia: "Ogni giorno lui mi chiamava minacciandomi ed io ero terrorizzata". Alla donna sarebbe stato infine proposto un risarcimento a fronte della firma delle dimissioni e di un accordo di riservatezza: "Ma ancora oggi che lui è morto - spiega - continuo ad essere terrorizzata". I responsabili del documentario della BBC sostengono che molte altre donne potrebbero essere state aggredite e che solo ora, dopo la sua morte, avrebbero l il coraggio di farsi avanti.
La nuova proprietà di Harrods
Nel 2010 i grandi magazzini sono stati venduti alla Qatar Holdings, e gli attuali proprietari si dicono ora sconvolti dalle accuse delle donne intervistate. Bruce Drummond, un avvocato che rappresenta alcune delle ex dipendenti, ha affermato che "la ragnatela di corruzione e abusi in questa azienda era incredibile e molto oscura, ecco perchèéstiamo intervenendo pesantemente, l'azienda non ha fatto nulla per impedirlo, anzi lo hanno permesso".
L'attuale proprietà ha risposto alle accuse: "Da quando nel 2023 sono emerse nuove informazioni sulle accuse di abusi sessuali da parte di Al Fayed, la nostra priorità è stata quella di risolvere
le controversie nel modo più rapido possibile. Sebbene non possiamo annullare il passato, siamo determinati a fare la cosa giusta, assicurandoci al contempo che tale comportamento non possa mai ripetersi in futuro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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