L’appuntamento annuale con il Trooping The Colour fa parte delle tradizioni più sentite e attese dal popolo britannico. Non è solo il festeggiamento ufficiale della figura del sovrano, ma anche dell’identità nazionale. Il 17 giugno 2023 segna una svolta storica: Carlo III vivrà il suo primo Trooping The Colour da monarca, dopo 70 anni di regno di Elisabetta II. La storia del nuovo sovrano è ancora tutta da scrivere, mentre quella di sua madre, ormai compiuta, ha lasciato ricordi indelebili, contribuendo a rendere persino queste celebrazioni più moderne e affascinanti, un evento che mostra la Corona in tutta la sua gloria.
Cos’è il Trooping The Colour
Il Trooping The Colour (ovvero “la sfilata della bandiera”) avrebbe origini molto antiche. È possibile che questo rito moderno sia nato proprio durante le guerre, quando gli alfieri sfilavano sollevando le bandiere per indicare ai soldati, nella furia del combattimento, il luogo in cui si raccoglieva il loro esercito. Il primo Trooping The Colour risalirebbe al XVII secolo, durante il regno di Carlo II (1660-1685). Nel 1748 Giorgio II (1727-1760) decise di sovrapporre un secondo significato a questa celebrazione estiva a carattere militare, ovvero il compleanno ufficiale del sovrano (benché lui fosse nato in ottobre). Non a caso oggi la conosciamo anche con il nome di “King’s (o Queen’s) Birthday Parade.
Questa è una particolarità tutta inglese: il sovrano festeggia due compleanni, uno che coincide con il giorno della sua nascita (come facciamo tutti) e uno che corrisponde al Trooping The Colour. Il primo segna il genetliaco della persona ed è un evento privato, il secondo quello del monarca, della figura regale ed è un avvenimento pubblico, ufficiale. La scelta di Giorgio II non fu casuale: a giugno il tempo è meno capriccioso e consente di festeggiare in relativa tranquillità. Per la precisione di solito la parata si svolge il secondo sabato di giugno, ma non è una regola. Per esempio la regina Elisabetta, nata il 21 aprile, ha celebrato il suo ultimo Trooping The Colour il 2 giugno 2022.
Tra il 1760 con Giorgio III e il 1820 con Giorgio IV (1820-1830) la tradizione annuale si consolidò, mentre Edoardo VII (1901-1910) introdusse un’altra particolarità il saluto del Re ai reggimenti. L’evento coinvolge circa 1400 ufficiali, 200 cavalli e più di 400 musicisti. Il Re attraversa il Mall da Buckingham Palace, scortato dall’Household Cavalry Mounted Regiment, fino alla Horse Guards Parade, vicino a Whitehall. Lì riceve gli onori militari e ispeziona le truppe. Poi torna a Palazzo e, dopo i 41 colpi a salve di cannone, sparati dalla King’s Troop Royal Horse Artillery a Green Park. Infine la royal family assiste all’esibizione della Raf dal balcone di Buckingham Palace.
Dal cavallo alla carrozza
Elisabetta II visse il suo primo Trooping The Colour da Regina il 5 giugno 1952, 4 mesi dopo la morte del padre, Giorgio VI. Non era ancora stata incoronata: la cerimonia, infatti, avrebbe avuto luogo a Westminster Abbey solo il 2 giugno 1953. Le foto d’epoca ci restituiscono una giovane Elisabetta seria, a cavallo, con indosso l’uniforme militare di Colonel-in-Chief of the Grenadier Guards e la stella dell’Ordine della Giarrettiera e l’emblema dell’Ordine del Cardo (prima dell’ascesa al trono, dal 1947 al 1950, Elisabetta partecipava alla parata sfoggiando la divisa di Colonel of the Grenadier Guards).
Il 1986 fu l’ultimo anno in cui la regina Elisabetta guidò la sfilata del Trooping The Colour a cavallo e in divisa. Dall’anno successivo iniziò a usare la carrozza e gli abiti civili. Dal 1969 al 1986 aveva cavalcato il bellissimo e amato Burmese, dono della Royal Canadian Mounted Police. Quando lo splendido animale divenne anziano, la sovrana si rifiutò di sostituirlo con uno più giovane, preferendo cambiare la tradizione della cerimonia.
Attentato alla Regina
Durante il Trooping The Colour del 13 giugno 1981 Marcus Sarjeant, all’epoca 17 anni, sparò in direzione della sovrana 6 colpi a salve da una pistola per mossieri. Sua Maestà, in sella a Burmese, stava attraversando il Mall e si trovava proprio all’altezza di Horseguards Road quando avvenne l’attentato. Fu soltanto la sua prontezza di spirito e l’esperienza come cavallerizza a far evitare il peggio. Il cavallo si innervosì, ma Sua Maestà, espressione impassibile e freddezza encomiabile, riuscì a tranquillizzarlo. Sarjeant venne arrestato e scontò in prigione solo 3 dei 5 anni a cui venne condannato. Scrisse una lettera alla Regina, chiedendo il suo perdono, ma le fonti assicurano che Elisabetta non rispose mai.
Il Trooping The Colour più triste
Per Elisabetta II Il Trooping The Colour del 12 giugno 2021 fu il più mesto e nostalgico. Per la prima volta il principe Filippo non era con lei. Sua Maestà era vedova da soli 2 mesi. Il duca di Edimburgo, infatti, era morto il 9 aprile di quell’anno al Castello di Windsor. La parata avvenne solo 2 giorni dopo quello che doveva essere il suo 100° compleanno.
Il 12 giugno 2021 portava con sé anche un altro ricordo doloroso: esattamente 70 anni prima, il 7 giugno 1951, l’allora principessa Elisabetta aveva dovuto sostituire suo padre, Giorgio VI, all’evento. Il sovrano era molto malato e sarebbe morto di lì a 8 mesi. “Il Re dovette assistere alla parata…da una carrozza scoperta mentre la figlia maggiore cavalcava alla testa delle guardie a cavallo”, scrive Andrew Morton nel libro “The Queen. Elisabetta, 70 anni da Regina” (Rizzoli, 2022).
Trooping The Colour mancati e ridimensionati
Nel suo lunghissimo regno Elisabetta II ha saltato solo il Trooping The Colour del 1955, a causa di uno sciopero dei ferrovieri. Per la verità dal 1953 al 1955 la Gran Bretagna affrontò un periodo complicato, di malcontento popolare che portò a tutta una serie di scioperi a livello nazionale. I primi ministri Winston Churchill e Anthony Eden non riuscirono a riportare la calma e le manifestazioni dei lavoratori si moltiplicarono. Il primo giugno 1955, ricorda il Telegraph, Sua Maestà fu costretta ad annunciare lo “stato di emergenza”. In una situazione del genere era impossibile anche solo pensare di festeggiare e il Trooping The Colour venne cancellato.
Nel 2020 e nel 2021, gli anni più duri della pandemia, l’evento venne ridimensionato e si tenne al Castello di Windsor, dove Sua Maestà si era trasferita nel marzo 2020 per rispettare le regole di distanziamento sociale difficili da mantenere a Buckingham Palace. Nel Palazzo reale, infatti, lavorano molte più persone rispetto a Windsor che è, invece, un luogo più tranquillo e protetto dal caos cittadino.
L’ultimo Trooping The Colour
Il 2 giugno 2022 sancì il ritorno della parata in tutto il suo splendore. L’evento coincise con il Giubileo di Platino per i 70 anni di regno della sovrana. L’entusiasmo per la grande festa, però, venne smorzato dal declino della salute di Elisabetta. Impegni diradati e uscite pubbliche con il bastone contribuirono ad accrescere la preoccupazione nei suoi confronti. A questo Trooping The Colour sono legati due aneddoti riportati dalla stampa solo di recente. Il primo lo ha rivelato il Mirror e riguarda l’apparizione finale della Regina sul balcone di Buckingham Palace: “Il momento storico stava quasi per non accadere. Solo una telefonata dell’ultimo minuto di Re Carlo ha cambiato le cose”, ha dichiarato il tabloid.
A quanto pare, infatti, Elisabetta II non si sentiva bene quel giorno. Non aveva le forze per salutare i sudditi. La folla, però, voleva vederla e continuava ad accalcarsi di fronte al Palazzo. Una fonte ha raccontato al Daily Mail: “La Regina decise di andare a Londra circa tre ore prima dell’apparizione sul balcone. Non si sentiva in forma, ma il principe di Galles l’aveva chiamata dicendole che avrebbe dovuto presenziare se poteva”. Sua Maestà si fece coraggio e andò a salutare i britannici: “[Era] onorata e profondamente toccata” dall'affetto delle persone ha scritto il Mirror. Circa tre mesi dopo, l’8 settembre 2022, la regina Elisabetta lasciò questo mondo.
Il secondo aneddoto è decisamente più divertente e ha per protagonista il terzogenito di William e Kate. Il principe Louis, famoso per le sue espressioni giocose e il caratterino vispo, era sul balcone con la royal family poco prima dell’esibizione delle Red Arrows. A un tratto si sarebbe voltato verso la sovrana e, secondo l’esperto di lettura delle labbra Jeremy Freeman, le avrebbe chiesto: “Le Red Arrows stanno arrivando?”. Elisabetta avrebbe replicato con garbo tutto british: “Spero di sì”.
Quando il volo iniziò la monarca avrebbe aggiunto: “Eccole” e il bisnipote avrebbe commentato felice: “Sì, sì, sì” e poi “Le Red Arrows, wow”. La spontaneità del piccolo Louis avrebbe contagiato l’anziana Regina regalandole, come ha rivelato l’esperta di linguaggio del corpo Judi James, momenti irripetibili di “un’eccitazione quasi infantile”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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