"Non ci siamo mai lasciati". Iva Zanicchi e il dolore per la scomparsa del compagno Fausto Pinna

A distanza di poche settimane dalla scomparsa del compagno Fausto, Iva Zanicchi in una lunga intervista ripercorre i suoi ultimi giorni di vita

"Non ci siamo mai lasciati". Iva Zanicchi e il dolore per la scomparsa del compagno Fausto Pinna
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Un legame durato quasi 40 anni e l’immenso dolore per la perdita del compagno di una vita. Iva Zanicchi, dopo la morte di Fausto Pinna – al quale era legata dal 1986 – si racconta a cuore aperto in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Un momento decisamente non facile per la cantante, amatissima dal pubblico italiano (e non solo), che ha deciso di ripercorrere gli ultimi giorni di vita del compagno Fausto, scomparso l’8 agosto dopo una lunga malattia.

Una vita insieme

Il mio Pippi era molto affettuoso, non sdolcinato. Stavamo bene insieme, è stato così da subito, ci siamo amati con allegria”, ha subito rivelato Iva Zanicchi, prima di lasciarsi andare al racconto della loro storia d’amore. “Non ci siamo mai lasciati neppure un giorno, veniva con me ovunque, lo volevo sempre accanto. Da quando si era aggravato ho cancellato ogni impegno per stargli vicino. Aveva un’infermiera bravissima che lo accudiva, però la notte voleva soltanto me e nemmeno io del resto me la sentivo di staccarmi da lui”, ha confessato nel corso dell’intervista.

Iva e Fausto si erano conosciuti nel 1984 in una sala di incisione, quando lui faceva il discografico; a questo proposito, la cantante ha affermato: “Era allegro, positivo, pieno di vita. Creativo, aveva grandi idee. Fu il primo a vendere in edicola le cassette dei film. Inventò l’antifurto per auto, ne parlò pure con la Fiat. C’era un difetto. Qualche mese dopo lo brevettarono senza di lui”. E ancora: “Esagerato. 'Prendo un jet privato e ti porto al mare'. Mi riempiva di complimenti, forse era un po’ bugiardo. Prima di conoscermi, mi vide una sera al casinò di Sanremo, durante un Festival. Raccontava che quando sono entrata io la sala ha smesso di giocare e tutti si sono voltati ad ammirarmi, ma figurati se è vero. Lui invece rimase folgorato”.

Gli ultimi giorni di Fausto Pinna

È a questo punto che Iva Zanicchi ha ripercorso l’ultimo periodo di vita di Fausto, scomparso a 74 anni: “Mi ripeteva sempre la stessa domanda, come un ritornello: 'Ma tu mi ami ancora?'. 'Certo che ti amo', lo rassicuravo e gli davo un sacco di bacini. Ha sofferto tanto. L’estate scorsa, per tirare su delle valigione, si è inchiodato lì. Dopo quattro anni di chemio gli è collassata una vertebra, non ha più camminato. Era un omone di 105 chili, si è ridotto a meno di cinquanta. È morto con me, a casa, io e lui da soli”.

Poi, ricordando gli ultimi momenti, ha aggiunto: “Era lucido quando mi ha chiesto di nuovo: 'Mi ami ancora?'. 'Anche di più, sennò mica starei qui, no? Ti voglio tanto bene, Pippi. Vedrai che adesso starai meglio e a settembre ce ne andiamo in Sardegna'. Andava avanti a morfina, per i dolori. Ogni tanto cedeva: 'Prega che io me ne vada'. 'No, tu non vai da nessuna parte, resti con me', ripetevo e gli prendevo le mani. Non voleva andare, ma alla fine mi ha sussurrato: 'Sono stanco'. E poi era curioso di vedere cosa c’è di là. Io no”.

Il futuro di Iva Zanicchi

La vita è così, ma quando ti tocca lascia un vuoto, un peso sul cuore. Sono stata fortissima per lui, ora di colpo ho tutti i dolori del mondo”, ha affermato Iva. Nonostante il dolore, la cantante ha trovato la forza di esibirsi di nuovo in pubblico, anche se non senza difficoltà: “Lo spettacolo più orribile della mia vita, è stata durissima, ma il concerto lo aveva organizzato un caro amico, non volevo deluderlo. Non ho mica cantato tanto bene, però la gente ha capito, le persone mi hanno dimostrato un affetto commovente. Certe canzoni però non sono riuscita a cantarle”. In particolare: “La notte dell’addio e Un uomo senza tempo. Erano le preferite di Fausto. Ogni volta che le facevo lui piangeva, povero. In prima fila, si asciugava gli occhi col fazzoletto”.

A riguardo del suo futuro, Iva Zanicchi promette di tornare a lavorare, proprio come avrebbe voluto Fausto: “In autunno riprendo a lavorare, così avrebbe voluto Fausto, era orgoglioso di me. Finché c’è la voce, canto.

Ho ancora qui i suoi vestiti, le cravatte, le ciabatte, il pigiama. E l'orologio che gli avevo regalato, lo porto giorno e notte”. Il suo sogno? Rincontrare il suo compagno di una vita:Voglio sperarlo. Aspettami, Pippi.

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