Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda dolciaria, interpellata in merito alla notizia che la riguarda, rivela: “Questa vicenda è stata oltremodo strumentalizzata”. “Ci tengo nuovamente a sottolineare che siamo fiduciosi di riuscire a dimostrare la nostra piena buona fede – spiega l'ad di balocco al quotidiano di Torino -. Naturalmente, rispettiamo il lavoro dei giudici che, a vario titolo, si stanno occupando della vicenda, ferma la nostra convinzione di non aver messo in atto alcuna pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori. Questo punto oggi è centrale - conclude - e lavoro ogni giorno per proteggere la reputazione dell’azienda e dei suoi dipendenti e collaboratori”.
Per la donna l'accusa (come per la Ferragni) è di truffa aggravata. Secondo la Procura anche la Balocco sarebbe stata “complice” dell’errore di “comunicazione” e non ignara di quanto accaduto. Ovviamente si tratta solo di una tesi, quella formulata dalla procura. Oltre alle due imprenditrici, l'ex manager Fabio Maria Damato e il proprietario di Dolci Preziosi Franco Cannillo, risultano anche loro indagati.
La vicenda presenta ancora molte ombre. Dopo lo scoppio del caso pandoro, l'azienda dolciaria piemontese ha messo a segno un ottimo bilancio con l’utile più che raddoppiato, 17 milioni rispetto alla media di 9 milioni. La crescita dell’azienda - ha spiegato Alessandra Balocco - è legata alla capacità di investire al momento giusto, cogliere le opportunità quando si sono presentate per aumentare la capacità produttiva e per diversificare il portafoglio dei nostri prodotti.
La collaborazione tra la Balocco e Chiara Ferragni era costata un milione di euro, la stessa cifra che l’influencer ha pagato all'Antitrust come multa per pubblicità ingannevole. Si vedrà come proseguirà la vicenda per la Balocco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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