Quattordici anni fa se ne andava Sandra Mondaini. Attrice, cantante e conduttrice, Sandra è stata uno dei volti femminili più talentuosi e amati della tv italiana. In oltre sessant’anni di carriera la Mondaini è stata in grado di spaziare dal teatro alla musica, dalle sit-com al doppiaggio fino alla conduzione di programmi impegnati. Impossibile non ricordarla nei panni del clown Sbirulino, personaggio di fantasia nato nel 1978 che lei ha continuato a proporre fino agli ultimi anni di carriera. Quando Sandra se ne è andata aveva spento da poco settantanove candeline; aveva resistito solo cinque mesi senza l'adorato compagno di una vita, Raimondo Vianello, deceduto ad aprile dello stesso anno.
Come nacque "Che barba che noia"
C'è una frase che più di tutte raccontata com'era Sandra Mondaini: ironica e sorprendete. E quella frase è "Che noia che barba, che barba che noia". Un'espressione nata per caso durante le prime registrazioni della sitcom "Casa Vianello", la soap cult andata in onda sulle reti Mediaset dal 1988 al 2007, che è diventata una costante nella sua carriera. La nascita di "Che noia che barba, che barba che noia" fu raccontata da Raimondo e da Giorgia Trasselli, la tata di "Casa Vianello" in due momenti differenti. "Lei lo diceva davvero! E la cambiava di volta in volta con 'Che vita vuota, che vuota vita' o 'Che vita triste, che triste vita...'. Anche il movimento con i piedi che sollevavano la coperta se l'era inventato lei. Mentre Raimondo, impassibile, leggeva la Gazzetta dello Sport in attesa che lei smettesse", raccontò Giorgia Trasselli, l'attrice che per vent'anni ha interpretato la tata di Casa Vianello in un'intervista rilasciata a Tv Sorrisi e canzoni nel 2022. Quella frase riassumeva perfettamente la loro vita privata riproposta al pubblico: Raimondo che legge la Gazzetta e Sandra che scalcia sotto le coperte. "Mi dà fastidio perché l'ha inventata Sandra. Nacque da un vero sentimento di fastidio nei miei confronti, Sandra sentì il bisogno di dare una prova fisica della sua presenza", rivelò Vianello nel 2009.
Gli occhiali, il suo tratto distintivo
Gli occhiali da vista grandi e con le lenti fumé sono stati uno dei suoi tratti distintivi. Non è chiaro se Sandra Mondaini avesse bisogno realmente di occhiali per vedere ma da quando comparvero sul suo volto, alla fine degli anni '70, questi sono diventati un vero oggetto cult. Sandra ha sempre preferito montature grandi, in grado di enfatizzare il suo volto minuto, nascondendo i suoi occhi chiari. Nel corso degli anni la Mondaini ha sfoggiato decine di modelli, tutti vistosi e particolari. Nel 2015 uno dei suoi occhiali preferiti - frutto dell'eredità lasciata da Sandra - fu addirittura venduto all'asta. Il ricavato, circa mille euro, fu donato all'ospedale Fatebenefratelli di Milano.
Raimondo Vianello e la dichiarazione a cena
Quello tra Sandra e Raimondo è stato un legame indissolubile sia dal punto di vista professionale sia da quello personale. Sin dal loro primo incontro – avvenuto nel 1958 dietro le quinte dello spettacolo teatrale "Dove vai se il cavallo non ce l'hai", nel quale recitavano insieme – i due hanno capito che il loro amore avrebbe funzionato davanti e dietro alle telecamere. Così, per oltre sessant’anni, la carriera di Sandra e Raimondo è andata a braccetto e le schermaglie viste in tv erano il naturale prolungamento di ciò che succedeva anche tra le mura di casa. Che la loro vita fosse destinata a fare sorridere il pubblico lo si capisce dalla dichiarazione d'amore che Vianello fece a Sandra Mondaini nel 1959. Lui era fidanzato con una ballerina di scena, lei con un produttore ma questo non fermò Raimondo dal confessarle il suo amore durante una cena al ristorante.
"Lo sai che mi sono innamorato di te?", le disse a sorpresa tra una portata e l'altra. Poi, come raccontò Sandra, "riprese a mangiare la cotoletta alla milanese che aveva ordinato" come se nulla fosse successo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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