"Senza Dio". L'ultimo libro di Adinolfi sulla crisi dell'Occidente

Senza Dio, l’ultimo libro di Mario Adinolfi, è un affresco sulla crisi dell'Occidente scristianizzato che rischia di soccombere a casa dell'assenza di fede

"Senza Dio". L'ultimo libro di Adinolfi sulla crisi dell'Occidente
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Senza Dio. L’ultimo libro del giornalista e scrittore Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia, è un excursus storico sulla scristianizzazione dell’Occidente.

In quest’ultimo suo saggio Adinolfi spiega che l’umanità ha realmente inizio quando scopre il trascendente e che proprio l’assenza di Dio decreterà la sua fine“perché senza Dio la storia finisce in un’Apocalisse di assenza di etica, in un massacro complessivo e definitivo”. La nascita di Cristo rappresenta il più grande spartiacque della storia, ma contrariamente a quanto si possa pensare il libro non è teologico o dogmatico. Anzi, per certi versi, è anche molto personale dal momento che le riflessioni di Adinolfi sono intervallate dal racconto della storia della sua famiglia, molto lontana dal modello del “Mulino Bianco”.

Il giornalista non tralascia nulla della sua vita privata, né l’amore per le donne della sua vita (due mogli e tre figlie) né l’amore (assai discutibile per molti appassionati di calcio) per la Juventus. Un espediente letterario utile per capire come l’autore sia pervenuto a certe conclusioni. Nella prima del saggio vi è un ‘approfondita analisi del motivo per cui la Cina turbocapitalista“priva di morale religiosa ma anche di libertà civili è insieme all’Islam il più pericoloso rivale di un’Occidente scristianizzato”. E, se gli Stati Uniti per tutto il periodo della Guerra Fredda ha usato la fede come scudo in opposizione alla Russia comunista, con l’avvento della globalizzazione l’ateismo ha preso il sopravvento mentre l’Europa si è rifiutata di inserire le radici giudaico-cristiane come base dell’Unione Europea. Un processo di scristianizzazione che ha portato alle degenerazioni e alle guerre dei giorni nostri. Secondo Adinolfi“il tentativo, portato all’estremo, di plasmare le cose umane facendo completamente a meno di Dio ci conduce sempre di più sull’orlo dell’abisso, verso l’accantonamento totale dell’uomo”. Il giornalista cattolico critica certe derive pericolose della modernità come la possibilità per i minori di cambiare sesso oppure di far gareggiare alle Olimpiadi “uomini che si sono trasformati in donne e da uomini non avevano risultati apprezzabili, ma da donne vincono sempre”.

Adinolfi si scaglia contro l’autodeterminazione che è diventata la nuova religione che lascia in vita solo i “produttivi in buona salute” o i ricchi “improduttivi” che, appunto, possono permettersi di essere improduttivi, mentre tutti gli altri in buona sostanza è meglio che non esistano perché 8 miliardi di persone nel mondo sono anche troppe. È questo lo scenario triste di un mondo senza Dio e, dunque, la conclusione è una sola: credete“perché se Dio non c’è, siamo tutti fottuti”.

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