Il 14 maggio 2024 Re Carlo III ha svelato il suo primo ritratto ufficiale dell’era post-incoronazione. Un’immagine che sta facendo discutere, perché accanto agli emblemi tradizionali del potere ce ne sono altri, più originali, legati alla sfera emotiva e privata del sovrano. A colpire immediatamente lo spettatore, però, è il colore dominante dell’opera, che potrebbe essere interpretato sia prendendo in considerazione il ruolo ufficiale di Carlo, sia pensando ai temi che più gli stanno a cuore.
La farfalla su sfondo rosso
Nel primo ritratto di Carlo III dopo l’incoronazione osserviamo il sovrano vestito con l’uniforme rossa delle Welsh Guards (il Re è Colonnello del Reggimento dal 1975), la spada tra le mani e l’espressione benevola, che sembra puntare verso l’orizzonte, forse verso il futuro della monarchia. Questi sono alcuni tra gli elementi tradizionali dell’iconografia royal, a cui l’autore del dipinto, il 54enne Jonathan Yeo, ha voluto accostare simboli più moderni, connessi con la vita privata del Re: una farfalla che vola sulla sua spalla e una specie di nebbia rossa che avvolge tutto il dipinto.
Il primo emblema rimanda all’impegno ecologista di Carlo III e al suo amore per la natura. Sarebbe interessante sapere se Yeo, scegliendo di raffigurarla, ha pensato all’impegno del principe Filippo nella salvaguardia delle farfalle monarca. Il secondo emblema, invece, potrebbe avere diversi significati: il colore rosso ricorda il potere regale, ma anche le passioni del Re, prima fra tutte proprio la difesa dell’ambiente. L’autore è riuscito a cogliere il lato regale e quello umano di Sua Maestà, fondendoli insieme in quella sorta di nuvola, di nebbia rossa.
La Bbc ha rivelato che il primo parere sul ritratto lo avrebbe dato la regina Camilla, dicendo a Jonathan Yeo: “Ha catturato l'essenza [del sovrano]”. Del resto cogliere l’anima di un soggetto è il fulcro dell’arte e dell’abilità di questo artista, che nella sua carriera ha realizzato, come ricorda la Bbc, i dipinti di reali come il principe Filippo e Camilla, ma anche personaggi celebri tra cui Nicole Kidman, Malala Yousafzai e Tony Blair.
L’evoluzione del dipinto
“Una foto è un momento bloccato” nel tempo, ha dichiarato Yeo alla Bbc. “Quando stai dipingendo un ritratto il tempo scorre… lavori su parti diverse in tempi differenti. Quindi invece di un’immagine statica ottieni diversi momenti catturati. Il tuo rapporto con il soggetto evolve man mano che lo conosci”. Infatti Carlo III ha posato per l’artista quattro volte da un’ora circa ognuna (e a ogni sessione doveva rimanere per circa 40 minuti con la divisa e la spada). La prima è stata a Highgrove nel giugno 2021, ovvero quando il protagonista del dipinto non era ancora salito al trono, la quarta a Clarence House nel novembre 2023.
L’autore, citato da Abc News, ha spiegato: “Quando ho iniziato il progetto Sua Maestà il Re era ancora Sua Altezza Reale il principe di Galles e, un po’ come la farfalla sospesa sulla sua spalla, questo ritratto si è evoluto di pari passo con la trasformazione del ruolo del soggetto nella nostra vita pubblica”. A proposito dell’interpretazione del dettaglio della farfalla Yeo ha aggiunto: “Nella storia dell’arte la farfalla simboleggia la metamorfosi e la rinascita”. Carlo ha atteso decenni per la sua personale “metamorfosi” da principe di Galles a sovrano del Regno Unito.
Il ritratto, due metri e mezzo per un metro e ottanta, è stato completato prima che a Sua Maestà venisse diagnosticato il cancro. Nonostante i tanti impegni ufficiali, Yeo ha notato che durante la realizzazione del dipinto Carlo sarebbe sempre stato “di buon umore” e “non sembrava qualcuno fisicamente esausto”. Lo scopo dell’opera, ha dichiarato l’artista, è “permettere alle persone di connettersi con l’essere umano nascosto” sotto i simboli del potere, “riflettere esattamente chi è, tutto ciò che rappresenta e ciò che ha affrontato”.
Critiche al dipinto
Non tutti hanno apprezzato il ritratto di Re Carlo III. Un utente social, citato da Geo Tv, ha scritto: “Mi dispiace, ma in questo ritratto sembra che [il sovrano] sia all’inferno”. Un altro ha dichiarato: “Senza sembrare scortese, questo è il peggior ritratto che abbia mai visto”.
Altri, citati dal Daily Beast, hanno paragonato il quadro al “poster di un film horror davvero angosciante”, definendolo anche “assolutamente orrendo, sembra che [il Re] stia bruciando all’inferno”. L'opera rimarrà esposta alla Philip Mold Gallery di Londra dal 16 maggio al 14 giugno. Nell’agosto 2024 verrà trasferito alla Drapers’s Hall.
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