Quella strana passione di Carlo: perché si interessa agli Ufo

Re Carlo III coltiverebbe da decenni un profondo interesse per tutto ciò che riguarda gli extraterrestri e avrebbe partecipato a misteriose ricerche sull’argomento

Quella strana passione di Carlo: perché si interessa agli Ufo

Per alcuni Carlo III sarebbe sempre stato un uomo un po’ eccentrico. Da giovane veniva deriso per il suo interesse nei confronti dell’ecologia e dei cambiamenti climatici, temi diventati, invece, molto attuali. Più discutibile è l’attrazione verso la medicina alternativa, costata a Sua Maestà parecchie critiche, anche perché fin troppo spesso si tratta di argomenti che non hanno alcuna base scientifica. Qualche mese fa un nuovo documentario ha portato alla luce un’altra presunta passione del sovrano, che gli sarebbe stata trasmessa da suo padre, il principe Filippo: la ricerca di civiltà aliene.

Carlo e gli alieni

Il Re avrebbe un grande interesse finora rimasto segreto: gli alieni. Un documentario di Nub Tv uscito lo scorso novembre, dal titolo “The King of UFOs”, assicura che Sua Maestà si terrebbe aggiornato su ogni strano avvistamento nei cieli del regno. Il Ministero della Difesa gli invierebbe periodicamente dei rapporti in merito, che Carlo leggerebbe con grande attenzione. In queste relazioni ci sarebbe spazio anche per degli aggiornamenti sugli studi internazionali di ufologia. L’interesse del sovrano, però, non si limiterebbe alla lettura di documenti e libri. Secondo il regista del documentario, Mark Christopher Lee, Carlo gradirebbe in particolar modo confrontarsi con gli esperti del settore.

La vera stranezza, però, non sarebbe questa. Molte persone sono appassionate al tema. Non esistono prove dell’esistenza degli extraterrestri, l’ufologia non è certo una scienza, ma non c’è nulla di male nel tentativo di approfondire la questione, a patto che le “armi” della logica, del ragionamento, dell’imparzialità e della razionalità accompagnino passo dopo passo questo interesse, individuando le bufale e le manipolazioni che, purtroppo, non sono una rarità in questo ambito. La bizzarria raccontata dal documentario sarebbe un’altra: Carlo III avrebbe preso parte a delle missioni pericolose che avrebbero avuto come scopo la ricerca di civiltà extraterrestri. Tra queste vi sarebbe stato un progetto realizzato a Sandy Point, Canada, nel 1975.

L’ex sub Dan Costello sostiene di aver collaborato con l’allora principe di Galles a questa attività di studio e che Carlo avrebbe perfino manovrato un veicolo misterioso, costruito in modo da somigliare alle rappresentazioni iconografiche degli UFO e agli Avrocar sperimentati, senza successo, in Canada nel 1959: “[Il principe] pilotò un velivolo che sembrava un UFO ed era alimentato attraverso una forma di elettromagnetismo che aveva un effetto dannoso su quanti si trovavano nelle sue vicinanze”. Una dichiarazione un po’ nebulosa, diciamo così: nel documentario non viene spiegato con esattezza cosa sarebbe questa “forma di elettromagnetismo”, perché Carlo si sarebbe messo alla guida di un presunto mezzo di trasporto pericoloso, per quale motivo questo avrebbe avuto un effetto dannoso sulle persone e quali sarebbero stati in concreto i rischi.

L’unica spiegazione fornita dal documentario sull’obiettivo del progetto di ricerca è ancora più strana e confusa. Anzi, proprio fantascientifica. Si sarebbe trattato di una missione top secret, denominata “progetto Serpico”, che avrebbe dovuto portare dodici astronauti statunitensi in viaggio verso il sistema stellare binario (ovvero un sistema in cui ci sono due stelle che orbitano intorno a uno stesso centro di massa) Zeta Reticuli, che si trova nella costellazione australe del Reticolo. Lì, infatti, vivrebbe la razza aliena degli “Ebens”. Tutta questa teoria, fondata sul nulla, si commenta da sola. Tra l’altro, parlando di “viaggi nello spazio”, non possiamo dimenticare che Zeta Reticuli è a più di 39 anni luce da noi, non esattamente un problema che possiamo definire trascurabile.

Se il Re telefonasse a Biden…

“C’è qualcuno che potrebbe prendere il telefono e [chiedere] cosa sta accadendo negli Stati Uniti. Potrebbe chiedere un briefing privato”, ha affermato nel documentario l’esperto di UFO Nick Pope, riferendosi a un ipotetico intervento di Carlo III sulla questione dei presunti segreti che gli Stati Uniti starebbero tenendo da decenni sulla questione extraterrestri. Secondo Pope Sua Maestà avrebbe l’autorità per chiamare il presidente americano Joe Biden ed esigere chiarimenti in merito.

Questo discorso, però, parte da un presupposto complottista e mai dimostrato, ovvero che le autorità statunitensi sarebbero a conoscenza di chissà quali notizie sulla presunta esistenza degli alieni, ma per qualche motivo si rifiuterebbero di condividerle con il mondo. Mark Christopher Lee, regista del documentario, ritiene addirittura che il governo britannico avrebbe delle remore sulle indagini che riguardano l’esistenza degli alieni, una preoccupazione dettata dall’elemento “demoniaco”, conseguenza di un ipotetico incontro alieno.

A questo punto la confusione raggiunge il suo livello più alto: vengono mescolate in un grande calderone questioni religiose, fantascientifiche e pseudoscientifiche. L’associazione di pensiero extraterrestre/"demoniaco" non ha ragion d’essere (e non solo perché non abbiamo prove di vita aliena). Lee, poi, ha aggiunto che la scoperta di una civiltà extraterrestre avrebbe “implicazioni spirituali”. Può darsi, ma in ogni caso “spirituale” non è certo sinonimo di “demoniaco”. Sarebbe il caso di tenere ben distinti questi termini e gli ambiti a cui si riferiscono.

Da Lord Mountbatten al principe Filippo

Il documentario “The King Of UFOs” sostiene che Carlo III avrebbe ereditato la passione per la fantascienza e per tutto ciò che riguarda gli alieni dal padre. A quanto pare il principe Filippo avrebbe collezionato negli anni libri e riviste sul tema, curandosi di tenere questo suo interesse lontano dai riflettori e dal clamore mediatico. In particolare il duca di Edimburgo avrebbe mostrato grande attenzione nei confronti del famoso “incidente della foresta di Rendlesham”, accaduto nelle notti tra il 26 e il 28 dicembre 1980 nei pressi della base RAF di Woodbridge, quando sarebbero state avvistate delle strane luci nel cielo e addirittura un oggetto metallico volante.

La ricostruzione dei fatti mostrò subito lacune e incongruenze, ma gli ufologi insistettero con la tesi dell’avvistamento alieno. Alla fine gli episodi vennero spiegati semplicemente con la presenza di un bolide e di giochi di luce creati dal vicino faro di Orford Ness. Nel 2003, però, l’ex agente della polizia Kevin Conde confessò di aver organizzato da solo l’avvistamento di luci per fare uno scherzo. Intimidito dalla risonanza internazionale dell’evento e dal timore di una punizione, avrebbe deciso di non rivelare la verità finché la sua burla non fosse, diciamo così, caduta in prescrizione.

A trasmettere al principe Filippo questa piccola ossessione per l’argomento sarebbe stato lo zio materno e tutore Lord Louis Mountbatten, spiega ancora il documentario. Mountbatten, ammiraglio e ultimo viceré dell’India, venne ucciso in un attentato dell’Ira il 27 agosto 1979. Fu una presenza fondamentale anche nella vita di Carlo, una sorta di guida, di mentore con una grande influenza sulla vita dell’allora principe. “Non c’era cosa per cui Carlo non consultasse Mountbatten”, ha scritto l’autore Nicholas Davies nel libro “Lady Diana. La Principessa Tradita” (2014), citato da La Stampa.

Lo zio di Filippo, ha dichiarato l’esperto di UFO Alejandro Rojas al Sun, sarebbe stato “un ufologo molto importante e influente” sebbene, al pari dei suoi parenti, abbia sempre tenuto la sua passione al riparo dall’occhio indiscreto dei tabloid. Nel 1955 Mountbatten avrebbe scritto un rapporto, reso pubblico dopo la sua morte, su un presunto incontro ravvicinato del terzo tipo che sarebbe avvenuto nella sua tenuta di Broadlands (Romsey, Hampshire). L’UFO sarebbe stato avvistato da un muratore che lavorava nella sua dimora, Fred Briggs, il quale sostenne di aver visto una creatura aliena uscire fuori da una navicella spaziale di metallo.

Impossibile dire se questo racconto sia stato il frutto di una suggestione, o di uno scherzo. Neppure Re Carlo III ha mai parlato apertamente della sua presunta conoscenza dell’argomento, almeno finora.

Non è escluso che abbia intenzione di tenere privata questa parte della sua vita, ammesso che tale passione sia vera. Non è neanche da escludere che il sovrano abbia prestato una certa attenzione a tali questioni in gioventù, ma che ora non siano più tra i suoi interessi.

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