"Spuntano due casi". Fedez e la beneficenza, ecco cosa non torna

Non solo Chiara Ferragni: anche il rapper avrebbe gestito attività benefiche in maniera poco trasparente

"Spuntano due casi". Fedez e la beneficenza, ecco cosa non torna
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Prima il pandoro Balocco, poi i biscotti Oreo, la bambola Trudi e l’uovo di Pasqua Dolci Preziosi. Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata per la gestione di alcune attività di beneficenza particolarmente opache. Ma non è tutto qua. Anche Fedez, suo quasi ex marito, avrebbe gestito delle opere di beneficenza in maniera poco trasparente. Nell’inchiesta di “FarWest” – programma condotto da Salvo Sottile in onda su Rai 3 – sono stati accesi i riflettori su due episodi in particolare: il primo risalente al 2016, legato al terremoto che colpì l’Italia centrale, e il secondo risalente al 2019, per un’operazione solidale con un’associazione che promuove la ricerca sui tumori cerebrali infantili.

Partiamo dal caso del 2016. L’Italia centrale fu colpita da un tremendo terremoto che distrusse la cittadina di Amatrice. Fedez e gli artisti della casa discografica Newtopia annunciarono la devoluzione del 100 per cento dei guadagni dei singoli “Vorrei ma non posto” e “Andiamo a comandare” alle vittime del sisma. Due giorni dopo il terremoto, il rapper sposò l’iniziativa benefica promossa dal Fatto Quotidiano, annunciando anche donazioni personali.

Il video dell’annuncio raccolse quasi 3 milioni di visualizzazioni, con i followers in estasi per cotanta generosità. Ma le donazioni finali ammontarono a 10 mila euro: 5 mila euro da Fedez e 5 mila euro da J-Ax. Soldi delle donazioni oppure i guadagni dei due brani? Impossibile saperlo. Questa la testimonianza di Sergio Pirozzi, all’epoca sindaco di Amatrice: “Non ho mai saputo nulla di quella iniziativa. Lui non si è mai fatto vivo, quantomeno con me no. Io ho parlato con la Merkel e con Sergio Marchionne, chi voleva fare delle iniziative per questo territorio passava sempre da me”.

Fedez nel corso degli anni ha partecipato a molte iniziative benefiche andate a buon fine, la sottolineatura di “FarWest”, ma nel 2019 è stato registrato un altro episodio da chiarire. Nel 2019 il rapper scrisse il libro di favole “Quando sarai grande” e rese noto di voler fare beneficenza tramite la vendita alla Heal onlus, fondazione che promuove la ricerca sui tumori cerebrali infantili. “Il team di Fedez mostrò questa volontà di destinare una somma a sostegno della nostra iniziativa. Prevedeva di destinare una somma frutto dei diritti, immagino, di autore del libro. La somma che era stata destinata alla nostra iniziativa – 15 mila euro – venne velocemente donata. Il pagamento venne effettuato prima della messa in vendita del libro”, la testimonianza di Heal Onlus. Ma i soldi arrivarono prima della messa in vendita del libro e la domanda sorge spontanea: quella comunicazione potrebbe aver ingannato i potenziali lettori, convinti che parte del ricavato sarebbe andato in beneficenza?

“L’attività è stata fatta e i soldi sono stati donati”, ha tagliato corto Fedez interpellato dall’inviata di “FarWest”. L'inchiesta del programma, ai preferiti di Instagram da Chiara Ferragni, ha poi ricevuto un’ulteriore precisazione del rapper: “Esistono enti a tutela dei consumatori che sanciscono se la comunicazione è stata fatta correttamente o scorrettamente. E nessun tribunale mi ha detto che io ho sbagliato quella attività. Sono stati donati dei soldi. Né l’Antitrust, né altro ente ha mai detto nulla. Magari dono più di quello che vendo. Ho donato 15 mila euro.

Mi sembra abbastanza lampante quello che si sta cercando di fare, ovvero rovistare in tutte le mie attività di beneficenza cercando di trovare il pelo nell’uovo. L’attività è stata fatta, i soldi sono stati donati e né l’Antitrust né nessun altro tipo di ente ha mai detto nulla”. Seguiranno aggiornamenti…

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