Zerocalcare, Vasco e gli altri che scoprono il dissenso politico come strumento di consenso

Zerocalcare era in piazza contro il ddl 1660 dopo averlo criticato a un evento organizzato a La Sapienza, ma non era l'unico volto noto. Vasco ha scelto un altro fronte, quello del Codice della Strada

Vasco Rossi e Zerocalcare
Vasco Rossi e Zerocalcare
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I buoni che ben pensano o, almeno, parte di loro, erano in piazza contro il ddl 1660 sabato a Roma. Intendiamoci, non che abbiano fatto particolari sforzi per esserci, vivendo loro per la maggior parte nella Capitale. Per lo più è bastato scendere le scale per esserci: minimo sforzo e massimo risultato. Tra quelli che hanno sfilato contro il decreto Sicurezza c'è l'immancabile Zerocalcare, e non potrebbe che essere così vista la sua vicinanza ai centri sociali e i vari episodi legati alle manifestazioni violente, che lui in qualche modo ha giustificato. Ma c'era anche Elio Germano in piazza, così come hanno presenziato anche Valerio Mastrandrea e Michele Riondino. Tutti nomi legati all'elite del cinema, ovviamente di sinistra, che hanno voluto mettere i timbro sull'evento.

Ma non sono stati gli unici politicamente impegnati questa settimana, che è stata intensa per le star di casa nostra che vogliono guadagnarsi qualche posizione (ma anche qualche fan in più) sfruttando le masse di contestazione. Anche Vasco Rossi ha voluto tentare questa strada, non avventurandosi nel ddl Sicurezza ma polemizzando sul nuovo Codice della Strada, in particolare sulla stretta attuata in relazione al consumo di sostanze stupefacenti. Anzi, il Blasco ha avuto un vero e proprio scontro con Matteo Salvini sul tema, aumentando così l'efficacia della sua crociata. Al ministro dei Trasporti che gli ha fatto notare come quella stretta sia funzionale a salvare vite, a fronte di troppi incidenti causati da soggetti che si sono messi alla guida in condizioni di alterazione, invitandolo a parlare con i parenti delle vittime, Vasco ha replicato: "Io non devo confrontarmi con nessuno altri che te… Io non scrivo le leggi. Vorrei ti confrontassi tu con tutti quelli che, senza patente, perderanno il lavoro e non potranno più andare a lavorare".

Secondo il rocker, il nuovo Codice "punisce e arresta chi perfettamente lucido al volante, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo. Anche nei giorni precedenti al momento della guida! Questo non è ridurre gli incidenti stradali, ma è fare propaganda sulla pelle delle persone e perseguitare una minoranza che non può difendersi". Grazie al Kom sappiamo che in Italia esiste una nuova minoranza da tutelare: i fumatori di cannabis. Ed è per loro che il Blasco si sta spendendo con tanto ardore: "Riprenditi ti prego e cambia questa legge del cazzo". Comunque, almeno Vasco le sue crociate contro le nuove minoranze silenziose da tutelare, le fa dai suoi social. Zerocalcare, oltre a essere stato in piazza sabato, esercitando un suo diritto costituzionale, ha parlato contro il ddl 1660 nelle università pubbliche. O, meglio, in una università, La Sapienza di Roma dove è stato invitato a parlare contro il decreto Sicurezza.

Non è chiaro a quale titolo lo abbia fatto, se non quello di esperto esponente del centro sociale Askatasuna. E la sua analisi su un dispositivo ampio e complesso si è ridotta, per l'appunto, a un'argomentazione che i violenti portano in piazza: "Mette un cappello definitivo sulla possibilità di dissenso".

Il dissenso che intende lui è quello della Fiera del Libro di Torino, dove facinorosi hanno tentato di sfondare i cordoni di sicurezza per fare irruzione all'interno degli stand, scontrandosi con la polizia? Quegli stessi che lui ha coccolato e che ha giustificato, portandone dentro anche qualcuno, mediando tra loro e l'organizzazione che, trattandosi comunque di un evento privato, benché aperto al pubblico, non avevano interesse di averli dentro, tanto più dopo i disordini. Ma d'altronde si sa, ognuno cura il proprio orticello.

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