Fra le decine di opere di Van Gogh scomparse nel nulla ce n'è una molto speciale, che oggi, secondo gli esperti, potrebbe valere una cifra tra i 40 e i 55 milioni di dollari. L'artista olandese l'ha dipinta nel 1887, tre anni prima del suo suicidio. In stato di cronica indigenza, dopo aver fallito una serie di tentativi per guadagnarsi la vita perfino come predicatore, il pittore non aveva soldi per pagarsi dei modelli viventi. Per questo dipingeva quello che gli capitava a tiro e che non gli costava nulla, per esempio dei vasi da fiori. E «Vaso con fiori» è uno dei nomi con cui è conosciuto questo quadro, segnato dalla sfortuna e dalla vita complicata.
Trafugato nel 1977 dal museo Mohamed Mahmoud Khalil del Cairo, il capolavoro fu recuperato in un luogo sconosciuto del Kuwait circa dieci anni più tardi, per essere restituito allo spazio espositivo egiziano. Poi, nel 2010, è finito nuovamente nel mirino dei ladri, questa volta in pieno giorno, diventando celebre in tutto il mondo come l'olio su tela rubato due volte.
Il primato frutto anche e soprattutto dell'assoluta mancanza di dispositivi di sicurezza nel museo e del guasto - simultaneo - di ben 43 telecamere per la video sorveglianza. Alla ricerca di un capro espiatorio le autorità egiziane hanno inizialmente incolpato del furto due turisti italiani, arrestandoli mentre si stavano imbarcando sul volo di ritorno verso la Penisola. La pista si è rivelata alla fine un clamoroso buco nell'acqua.
Successivamente le indagini si sono concentrate sul personale del museo, senza però che si arrivasse al recupero dell'opera o alla scoperta dei colpevoli.
E così ancora oggi la caccia per il ritrovamento del quadro è aperta, al punto che il miliardario Naguib Sawiris ha offerto una ricompensa da 175mila dollari a chiunque sia in grado di fornire informazioni rilevanti. In questi lunghi 12 anni nessuno si è però mai fatto avanti.
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