Maglia nera per Piazza Affari che resta negativa tutta la sessione. Anche quando le Borse hanno reagito con un apparentemente ingiustificabile rimbalzo agli sconcertanti dati sulla disoccupazione Usa, salita ai massimi da 25 anni, (probabilmente - hanno affermato alcuni analisti di mercato - perchè tra gli investitori erano girate previsioni ancora peggiori), per Milano non c'è stato nulla da fare e gli indici sono rimasti negativi. Un andamento che per gli operatori sembra avere due possibili spiegazioni che non si escludono l'una con l'altra. La prima è che a Milano il peso del settore bancario, anche oggi in calo in tutta Europa con lo Stoxx che perde il 3,43%, ha amplificato le perdite. La seconda è la preoccupazione dopo che un report di Jp Morgan avrebbe indicato l'Italia come Paese a rischio di insolvenza. Tuttavia a fine sessione si è poi appreso che la banca d'affari Usa ha chiesto alla Consob di investigare sui rumors di mercato circolati oggi circa la stabilità delle finanze dell'Italia affermando di non aver pubblicato alcun report del genere. Intanto però il dato ha incupito il mercato: così il Mibtel archivia l'ottava con un calo del 3,87%, l'SPMib del 4,64%, il Mibtel del 3,87% e l'All Stars del 2,56%. Fra i pochi titoli sugli scudi Lottomatica che avanza del 6,71% dopo i risultati 2008. Bene anche alcuni titoli industriali come Prysmian (+2,5%) e Fiat che termina in rialzo dello 0,25%. Scatto di Bpm che termina in rialzo del 3,05%. Seduta decisamente no invece per il resto del settore finanziario. Unicredit cede il 10,4%, Ubi Banca l'8,02%, Intesa Sanpaolo il 7,4%, Generali il 5,87%, Alleanza il 5,12%, Mediobanca il 4,64% e Fonsai l'1,84%. Le pressioni sugli assicurativi sono state forti tutta la giornata sulla scorta di voci che danno Ing, famosa in Italia per il Conto arancio, vicina alla nazionalizzazione da parte del governo olandese.
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