da Roma
Il titolo di Repubblica, tre colonne in prima pagina, spara la notizia: «Oliver Stone respinto da Roma». Occhiello: «La produzione: il film anti-Bush imbarazza il Cavaliere. Rondi: è falso». Uno pensa: possibile che W., uno dei film più attesi dellanno, di quelli che ogni direttore di festival ambisce ad avere in cartellone (ci provò anche Müller), venga rifiutato dalla kermesse romana, pure affamata di anteprime frizzanti, perché «non piace a Berlusconi»? Il quotidiano, prendendo spunto da uninfelice sortita dellassessore Umberto Croppi, secondo il quale «chi ora gestisce il Festival ha ben chiara in mente la maggioranza che governa Roma», fa due più due e lancia laccusa. Visto? Recuperano Il sangue dei vinti, dal libro di Pansa, per compiacere Alemanno, bocciano W., ritratto al vetriolo del presidente Usa, per ingraziarsi Berlusconi. Tutto sembrerebbe tornare, a conferma di una linea, sottomessa ai capricci della politica, che insidia lautonomia dei direttori. Infatti larticolo cita tra virgolette una dichiarazione di tale Cristelle Dupont, dellagenzia Dda, dove si legge: «A un certo punto gli organizzatori ci hanno detto che il primo ministro italiano è un gran sostenitore di Bush e quindi non avrebbe gradito che un film come quello di Stone aprisse il Festival». Accidenti!
Estenuata dalle polemiche ma confortata dallintero cda, la coordinatrice Piera Detassis replica: «Quel titolo è fantapolitica, le pare possibile che prima chiediamo un film e poi diciamo quelle cose? Io questa Cristelle non so chi sia. Eppure ho seguito passo passo la vicenda, sin dal Festival di Cannes». Per la Repubblica lesclusione sarebbe un piacere a Berlusconi. «Sarò ingenua, ma credo che il premier abbia altro a cui pensare. In ogni caso, garantisco: da parte nostra nessuna preoccupazione di natura politica, né mi risultano pressioni. Volevamo a tutti i costi W., come qualsiasi altro festival. Per questo sarebbe meglio attenersi ai fatti». E i fatti cosa dicono? «Dicono questo. Abbiamo chiesto di vedere il film, ci hanno risposto che sarebbe stato possibile solo dopo il 3 settembre. Allora, temendo di perderlo, labbiamo invitato ufficialmente, il 1° agosto, con lettera firmata da me e dal presidente Rondi». Tuttavia il film ha preso la strada del Festival di Londra, dove sarà presentato in anteprima europea il 23 ottobre... «Infatti. Con un certo ritardo, ma cortesemente, ci hanno informato di non poter accettare il nostro invito. Solo più tardi abbiamo saputo di Londra. Peccato. Averlo sarebbe stato un gran bel colpo». Così assicura Detassis, che dirige anche Ciak, edito da Mondadori.
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