Pittsburgh - Un vero e proprio "Patto" che prenderà il nome da Pittsburgh per una crescita sostenibile, duratura e solida, grazie a misure coordinate la cui applicazione da parte dei singoli paesi del G20 sarà verificata collettivamente. Proprio per questo i Grandi proporranno le rispettive exit strategy quando il momento economico lo consentirà, al momento non va abbassata la guardia.
Misure di stimolo Dal summit emerge la necessità di confermare le misure di stimolo all’economia, ritenendo prematuro ogni ritiro delle stesse. Il Patto prevede, infatti, che il G20 diventi il forum primario della cooperazione economica internazionale ove i singoli paesi verifichino l’efficacia delle misure di sostegno all’economia che vengono introdotte dai singoli paesi. Si tratta dunque di una sorta di controllo collettivo sulle misure dei singoli paesi. Il G8 ancora non muore ma resta il luogo politico di confronto internazionale: si rafforza, dunque, una netta differenziazione dei ruoli tra i G8 e il G20.
Allarme disoccupazione Senza le misure di sostegno la disoccupazione rischia di crescere anche nei Paesi con economie in ripresa. Per i Grandi del pianeta, infatti, i Paesi devono rafforzare le misure a favore dei lavoratori.
Il G20 auspica che i Paesi rafforzino le misure a favore dei lavoratori e promuovano gli aggiornamenti professionale in modo da riorientare le offerte di lavoro nel campo delle nuove tecnologie, dell’energia pulita, dell’ambiente, della salute e delle infrastrutture. Il presidente Obama ha invitato il suo segretario al Lavoro a organizzare nel 2010 un vertice dei ministri del lavoro con l’Ocse per valutare gli effetti della crisi sul mercato del lavoro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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