Pm a caccia di foto hard, ma gli scatti "interessanti" sono ancora un mistero

Nonostante le varie perquisizioni nel residence di via Olgettina, gli inquirenti non hanno ancora trovato alcuna immagine piccante

Pm a caccia di foto hard, ma gli scatti "interessanti" sono ancora un mistero

Milano - Le foto saltano fuori dai computer di una delle ragazze che abitano (almeno per ora) nel residence di via Olgettina finito al centro delle indagini sul «Rubygate». Nei giorni scorsi, come è noto, il residence venne perquisito con una operazione in grande stile della polizia su ordine della Procura. E ieri alcune indiscrezioni di stampa hanno annunciato: missione compiuta, nel residence sono state trovate immagini «interessanti».

Qualcuno si spinge più in là, e dice che nell’appartamento occupato da alcune delle fanciulle sono state trovate le fotografie scattate durante le feste nella residenza di Berlusconi. La notizia approda anche sui tg di mezza sera.

Beh, pare che non sia vero. Nel corso delle perquisizioni - secondo quanto hanno riferito al Giornale fonti vicine all’inchiesta - sono state effettivamente trovate delle immagini delle ragazze. Ma sono fotografie, innocenti o meno, scattate dalle ospiti del residence per i fatti loro, l’una con l’altra, all’interno dello stesso residence, in altri domicili privati, qua e là dove capitava: ma non a casa del Cavaliere. Insomma, elementi forse utili per inquadrare il profilo comportamentale delle giovani finite nell’indagine scaturita dal fermo di «Ruby», ma inutili ai fini di documentare quanto accadeva effettivamente a Villa San Martino: che è il vero punto critico dell’indagine, quello su cui le visioni della Procura e della difesa Berlusconi divergono più radicalmente.

Non è la prima volta che gli inquirenti si trovano a dover smentire, informalmente ma con decisione, notizie di presunte svolte nell’indagine. Era accaduto, per esempio, quando era finito sui giornali l’annuncio del sequestro di un computer con elementi decisivi nella sede della comunità d’accoglienza di cui «Ruby» era rimasta ospite prima di compiere diciott’anni. Ma, nonostante gli inviti alla cautela, la notizia era rimbalzata da un organo di stampa all’altro.
Sta accadendo, insomma, quanto forse era inevitabile: l’attenzione spasmodica dei media all’indagine non sempre trova elementi concreti di cui alimentarsi, e così può accadere che vengano sparate notizie non del tutto verificate. La Procura, nei limiti del possibile, cerca di rimediare, perché il timore che il polverone danneggi l’inchiesta è consistente. È più o meno quanto sta accadendo nella vicenda di Nadia Macrì, la escort di Reggio Emilia che giovedì ad «Annozero» ha fatto rivelazioni assai pesanti sui suoi rapporti con Silvio Berlusconi. La Macrì è stata interrogata per cinque ore l’altro ieri dai pm Forno e Sangermano, e ieri si è appreso che verrà riconvocata: nel nuovo interrogatorio, le dichiarazioni già rese dalla donna verranno confrontate con quanto sarà emerso nel frattempo dall’analisi del suo traffico telefonico.

Se i tabulati (che in realtà avrebbero dovuto essere fatti già da qualche tempo) confermeranno che la Macrì si trovava effettivamente ad Arcore nei giorni in cui sostiene di esservi stata, la sua promozione a teste-chiave potrebbe avvicinarsi. Se invece gli spostamenti del suo cellulare dovessero smentire le sue dichiarazioni, per la aspirante show girl potrebbe scattare l’incriminazione per falsa testimonianza.

La Procura milanese, d’altronde, non cerca a tutti i costi nuovi elementi d’accusa, per il semplice motivo che è convinta di avere già in mano carte a sufficienza per portare Silvio Berlusconi a giudizio per entrambi i reati che gli vengono contestati, e per chiedere e ottenere la sua condanna. I pm incaricati dell’indagine stanno già lavorando alla richiesta di rinvio a giudizio immediato del capo del governo.

Ma prima di depositarlo aspetteranno che il giudice per le indagini preliminari Cristina Di Censo si esprima sulla istanza dei legali di Berlusconi, che le hanno chiesto di dichiararsi incompetente. La decisione della Di Censo è attesa per la settimana entrante.

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